Alitalia, a Colaninno i poteri sulle alleanze

by Editore | 27 Marzo 2012 6:46

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ROMA – Roberto Colaninno si riprende l’aeroplanino Alitalia, “inventato” nel 2008 con la nascita di Cai, e torna a giocare la partita del rilancio in prima persona. 
Ieri l’assemblea dei soci ha salutato il primo amministratore delegato del vettore romano, Rocco Sabelli, e accolto il nuovo ad Andrea Ragnetti, entrando in possesso delle deleghe che fino a ieri Sabelli teneva ben salde nelle proprie mani. La riprova di questo “downgrading” del nuovo manager di Alitalia viene leggendo la nota emessa a fine assemblea: «Al presidente, oltre alla delega ai rapporti istituzionali e alle relazioni esterne, sono state conferite le deleghe relative alle funzioni di controllo interno e di auditing, al coordinamento della segreteria societaria e dell’ufficio del general counsel, allo sviluppo delle alleanze strategiche internazionali della società ». 
Quest’ultima, in particolare, racchiude questioni molto delicate che, sotto la gestione Sabelli, hanno portato a scontri a volte anche molto aspri tra ad e presidente. Basti pensare al nodo dell’alleanza-matrimonio con Air France-Klm, definito come «naturale punto di arrivo di Alitalia», da Sabelli e tenuto ben nascosto nel mazzo di carte da poker da Colaninno. Air France, tra l’altro, vista la crisi e i bilanci traballanti, preferisce attendere tempi migliori per far accomodare Alitalia nel board di una super compagnia italo-franco-olandese. Ecco perché Colaninno si è riappropriato del costoso giocattolo che fino ad oggi è riuscito soltanto a portare il risultato minimo di un quasi pareggio operativo nel 2011. 
A Ragnetti sono state «conferite le deleghe relative alla gestione operativa dell’azienda, implementando, nei limiti previsti, progetti e iniziative funzionali al raggiungimento degli scopi sociali». Questi, e poco più, secondo i soci, sono i compiti che attendono l’ad, arrivato a Fiumicino dopo aver ricoperto dal 2003 al 2010 alcuni incarichi di peso nella Philips, dove è stato «membro del management board e ceo del settore Consumer Lifestyle», come recita ancora la nota dei soci. Un curriculum che a molti, all’interno e all’esterno di Alitalia, sembra troppo “leggero” e lontano dalle strategie di una compagnia aerea che dovrà  affrontare nel 2012 un volo rischiosissimo. 
Novità  in arrivo anche nel board di Alitalia: Air France-Klm ha guadagnato un nuovo rappresentante (Philippe Calavia, il terzo oltre a Jean-Cyril Spinetta e Peter Hartman), mentre entra come vice-presidente Elio Catania, già  nel consiglio di gestione di Intesa e manager al vertice di Ferrovie dello Stato e Atm. Un’ultima curiosità  riguarda il sorpasso di Ryanair ai danni di Alitalia: secondo uno studio Enac la compagnia guidata da Michael O’Leary non sarebbe leader in Italia ma resterebbe al secondo posto, almeno per passeggeri trasportati mentre si invertono le parti se il raffronto viene fatto sui soli biglietti venduti. «Prima o poi il sorpasso ci sarà  visto il “contesto” nel quale opera il vettore irlandese – spiega il presidente dell’Enac Vito Riggio – ma i nostri dati sono chiari: ad oggi non c’è stato alcun sorpasso e la fretta di anticiparlo ha giocato un brutto scherzo».

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