Ad Atene una parata blindata

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Il governo ha paura che le assemblee popolari, i sindacati e i partiti di sinistra cerchino di trasformare la parata militare e quelle organizzate dagli studenti in cortei contro i tagli europei. Papadimos e i partiti maggiori temono il ripetersi degli incidenti nell’altra festa nazionale, il 28 ottobre, anniversario della guerra contro il fascismo di Mussolini. Era qualche settimana prima del secondo Memorandum e il presidente della Repubblica, il socialista Papoulias, è stato costretto ad abbandonare la parata a Salonicco sotto le urla di «traditore» e «collaborazionista». La massiccia presenza della polizia ha garantito ieri lo svolgimento pacifico (qualche scaramuccia e 30 fermi) della parata degli studenti ad Atene. Oggi però per il governo sarà  il giorno della grande sfida, perché si svolgerà  la grande parata militare ad Atene e le parate degli studenti in tutti i comuni del paese. Ministri socialisti, come Pangalos e Loberdos, stanno alimentando la tensione da giorni denunciando che la sinistra radicale di Syriza cercherà  di interrompere le parate, mettendo il governo sul piede di guerra. Pangalos, soprattutto, è odiato dalle sinistre e dai democratici greci da quando consegnò il leader kurdo Ocalan ai servizi segreti turchi a Nairobi. Tutte le manifestazioni degli ultimi giorni hanno visto un’imponente mobilitazione della polizia, con decine di fermi preventivi e aggressioni fisiche da parte dei poliziotti, che da giorni regalano schiaffi, calci e pugni contro giovani «sospetti». Migliaia di moto con poliziotti protetti come RoboCop e armati fino ai denti controllano l’accesso al centro di Atene e ai quartieri più «caldi». «Hanno paura perché sanno che non ci fanno paura», titolava in prima pagina il giornale di sinistra Epohi riassumendo bene lo spirito dei movimenti di protesta. «I problemi sociali e la rabbia di un intero popolo non si affrontano con la repressione», ha detto perfino il sindacato dei poliziotti Popay al nuovo ministro socialista della Protezione del Cittadino (degli Interni), Michalis Chrisochoidis, una specie di sceriffo che già  altre volte dallo stesso incarico ha cercato di mettere Atene a ferro e fuoco. Chrisochoidis ha declinato l’offerta di “aiuto” di gruppi di picchiatori neofascisti contro «proteste «anti-nazionali». Rischio yogurt In tanti comuni i sindaci si sono rassegnati e faranno parate senza palchi per le autorità , per non diventare l’obbiettivo facile di proteste e di lancio di uova, pomodori e yogurt. La febbre elettorale in Grecia aumenta di pari passo con la rabbia per i nuovi tagli che si preparano per giugno (altri 16 miliardi). Due sono le date probabili per le elezioni, il 28 aprile o il 6 maggio. Il presidente di Syriza Tsipras ha incontrato ieri Papadimos chiedendo lo svolgimento delle elezioni con il proporzionale semplice, perché «è assurdo che il primo partito prende il premio di 50 seggi su 300 quando nessun partito prenderà  più del 20-25%».


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