by Editore | 25 Febbraio 2012 11:49
CITTà€ DEL VATICANO — Inaugura a Potenza un centro pediatrico del Bambin Gesù che ha per simbolo una colomba e sorride: «Volino le colombe, i corvi li lasciamo nella boscaglia e nelle paludi». Il cardinale Tarcisio Bertone si mostra tranquillo, a dispetto della sequenza di veleni e fughe di documenti che hanno scosso la Santa Sede negli ultimi tempi.
Le indagini della Gendarmeria si stringono, si stanno sentendo sia ecclesiastici sia «laici» che lavorano in Curia. E intanto — in un’intervista concessa la settimana scorsa al Tg1 e trasmessa ieri sera dal settimanale Tv7 — il Segretario di Stato, bersaglio principe dei «corvi» vaticani, ricorda non a caso sia la linea anti-pedofilia (compresa la «collaborazione con le autorità civili, nel rispetto delle reciproche responsabilità ») sia l’opera di trasparenza finanziaria volute dal Papa, rivendicando la «professionalità », «correttezza» e «trasparenza» dell’amministrazione vaticana: «Ci siamo messi al passo aderendo alla convenzione europea e quella finanziaria, aderendo alle norme contro il riciclaggio eccetera; nelle singole amministrazioni della Città del Vaticano abbiamo adottato delle regole molto rigide, come ha detto anche il comunicato recente del Governatorato è stato compiuto un lavoro lodevole», ha scandito. Prima di aggiungere: «Usiamo l’espressione “per fare pulizia” in caso ci fossero tracce di illegalità : e continuiamo in questa linea».
Fare pulizia. Ai piani alti della Santa Sede, la tesi è che il «polverone» sollevato dai «corvi» degli ultimi tempi — si è passati dalle accuse di «corruzione» nel Governatorato, contenute in una lettera riservata dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, allo Ior al «complotto omicida» contro il Papa, fino ad arrivare al caso Orlandi — sia né più né meno che una reazione alle riforme in atto, riforme che hanno nemici dentro e fuori il Vaticano. Oltretevere si parla di «sciacalli», più che di corvi: «È incredibile che certa gente abbia poi il coraggio di celebrare o assistere a una messa», sospira un’alta personalità vaticana. Così il cardinale Bertone ricorda che «quest’anno abbiamo fatto un nuovo regolamento per la Prefettura degli affari economici», la quale «è un po’ come la nostra Corte dei Conti» ed «esercita un controllo molto rigido», tanto che «fa anche delle ispezioni quando ci sono segnali di non corretta amministrazione». Conclusione: «Se andiamo in questa direzione, credo ci si possa fidare dell’amministrazione dei beni della Chiesa».
Provvidenziale, il calendario della Quaresima prevede ora gli esercizi spirituali della Curia: da lunedì, tutti in meditazione per una settimana. Benedetto XVI, in questi giorni, non ha mancato di offrire spunti: l’invito rivolto ai cardinali nel concistoro ad «entrare nella logica del Vangelo» e «lasciare quella del potere e della gloria», a «difendere e far crescere l’unità nella Chiesa», da ultimo l’appello ai parroci contro il carrierismo e la «vanagloria». Perché è «la mancanza di umiltà che distrugge l’unità della Chiesa».
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