Ue: 115 milioni a rischio povertà . In Italia il 29% dei minori

Loading

ROMA – Secondo i dati resi noti oggi da Eurostat, l’Ufficio statistico della Commissione europea, il 23% della popolazione dell’Ue è “a rischio di povertà  o di esclusione sociale”. Più concretamente, questo significa che 115 milioni di persone sono esposte ad almeno uno dei seguenti fattori: rischio di povertà , deprivazione materiale grave, famiglie a bassissima intensità  di lavoro. Le percentuali più alte di persone minacciate dalla povertà  o dall’esclusione sociale (i dati si riferiscono all’anno 2010) sono stati registrati in Bulgaria (42%), Romania (41%), Lettonia (38%), Lituania (33%) e Ungheria ( 30%). Le più basse in Repubblica Ceca (14%), Svezia e Paesi Bassi (15%) e in Austria, Finlandia e Lussemburgo (17%). In Italia la percentuale di persone a rischio è del 25%. Guardando separatamente ciascuno dei tre elementi che definiscono il rischio di povertà  o di esclusione sociale, troviamo che il 16% della popolazione UE è a rischio di povertà  dopo aver tenuto conto dei trasferimenti sociali. In altre parole, il loro reddito disponibile è inferiore al 60% del reddito mediano nel loro paese di residenza abituale. Tale rischio è più alto in Lettonia, Romania, Bulgaria e Spagna (21%) e più basso nella Repubblica Ceca (9%), Paesi Bassi (10%), Austria, Slovacchia e Ungheria (12%). In Italia il rischio di povertà  riguarda il 18% della popolazione.

Per quanto riguarda invece la condizione di “grave deprivazione materiale”, 8% della popolazione UE hanno una vita “limitata dalla mancanza di risorse”, come ad esempio il fatto di non poter pagare le bollette, riscaldare adeguatamente le proprie case, o prendere una settimana di vacanza. La percentuale di persone in gravi condizioni di privazione materiale varia notevolmente da uno Stato all’altro: dal 1% di Lussemburgo e Svezia fino ad oltre il 30% in Bulgaria e Romania. In Italia questa condizione riguarda il 7% della popolazione. Per quanto riguarda infine l’indicatore di “bassa intensità  di lavoro”, il 10% della popolazione UE di età  compresa tra 0 a 59 anni vive in famiglie in cui gli adulti utilizzano meno del 20% del loro potenziale di lavoro. Le più alte percentuali di persone che vivono in famiglie con intensità  di lavoro molto bassa si trovavano nel Regno Unito e Belgio (entrambi 13%), le più basse in Lussemburgo, Svezia e Repubblica Ceca (6%). In Italia questo problema riguarda il 10% della popolazione.

In questo contesto, i bambini sono più a rischio di povertà  o di esclusione sociale rispetto al resto della popolazione. Il 27% della popolazione UE al di sotto dei 18 anni devono infatti far fronte ad almeno una delle tre forme di povertà  o di esclusione sociale. In Italia è a rischio di povertà  o esclusione sociale il 29% dei minori, il 25% degli adulti (18-65 anni) e il 20% degli anziani (oltre 65 anni). Soltanto in quattro paesi (Bulgaria, Slovenia, Finlandia e Svezia) la popolazione anziana è esposta più dei minori al rischio di povertà  e esclusione sociale.
(Carlo Caldarini)

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Il Consiglio d’Europa condanna l’Italia: ingiusta su pensioni minime, reddito e poveri

Loading

 Diritti fondamentali. Il rapporto annuale del Consiglio d’Europa di Strasburgo denuncia sette violazioni della Carta sociale dei diritti in Italia

La disoccupazione tocca il 9,8%: è record dal 2004. Senza lavoro il 36% dei giovani

Loading

 Roma – A marzo il tasso di disoccupazione si attesta al 9,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,7 punti rispetto all’anno precedente. E’ il tasso piu’ alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo comunica l’Istat. A marzo il tasso di disoccupazione dei 15-24enni e’ pari al 35,9%, in aumento di 2 punti percentuali rispetto a febbraio. L’Istat poi sottolinea che il numero dei disoccupati, pari a 2 milioni e 506 mila, aumenta del 2,7% rispetto a febbraio (66 mila unita’). Su base annua si registra una crescita del 23,4% (476 mila unita’). L’allargamento dell’area della disoccupazione riguarda sia gli uomini sia le donne.

Record per la spesa previdenziale 71 pensionati ogni 100 lavoratori

Loading

L’Istat: è salita al 16,68 per cento del Pil. Metà  degli assegni sotto i mille euro

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment