Sussidi di disoccupazione, Istat: rallenta l’incremento dei beneficiari
ROMA – Rallenta l’incremento del numero di beneficiari dei sussidi di disoccupazione negli ultimi tre anni. A tracciare un quadro delle politiche di sostegno al reddito è il Rapporto sulla Coesione sociale pubblicato stamattina da Inps, Istat e ministero del Lavoro. Secondo lo studio, il numero medio di beneficiari dei sussidi di disoccupazione non agricola con requisiti ordinari e speciale edile ha mostrato un notevole incremento nel 2009 (+66,9% rispetto all’anno precedente) per poi crescere soltanto del 9,3% nel 2010 e 3,4% nei primi sei mesi del 2011. Dai dati emerge che trovare un nuovo lavoro è possibile, ma solo in minima parte riguarda un contratto a tempo indeterminato. “A sei mesi dall’entrata in disoccupazione – spiega la ricerca -, in media un disoccupato su due trova un nuovo lavoro, anche se appena l’8% delle assunzioni è a tempo indeterminato. A dodici mesi la percentuale sale al 68% ed in quest’ultimo caso è a tempo indeterminato poco più di un’assunzione su dieci. Esce, infine, dallo stato di disoccupazione per pensionamento solo un disoccupato su cento”.
Per quanto riguarda le Politiche attive del lavoro, sono gli uomini a fruire maggiormente di tali misure ad eccezione delle agevolazioni per sostituzione di astensione obbligatoria, il lavoro a chiamata o intermittente e i contratti di inserimento, per le quali sono di più le donne a beneficiarne. Politiche attive che trovano più applicazione al Nord (le assunzioni agevolate in sostituzione di lavoratori in astensione obbligatoria sono per circa il 70% concentrate in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, il lavoro somministrato più del 40% è nel Nord-ovest e il lavoro intermittente o a chiamata è per circa il 40% nel Nord-est). Più diffuse al Sud invece le assunzioni agevolate di disoccupati, dei beneficiari di Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) da almeno 24 mesi, di giovani già impegnati in borse di lavoro e di contratti di inserimento. “Tra le politiche di più recente istituzione, particolarmente utilizzate risultano quelle che riguardano il Lavoro intermittente o a chiamata (+44,3% nel 1° semestre 2011 rispetto all’anno precedente). Questo contratto viene applicato in larga parte agli operai”. Una maggiore concentrazione al Nord anche di Cassa integrazione guadagni. “Nel 2010 il 34,8% dei beneficiari di indennità di Integrazione salariale ordinaria lavora nel Nord-ovest, il 27,0% nel Nord-est, il 15,6% nel Centro, il 17,7% al Sud, il 4,8% nelle Isole”. In questo caso, più che nelle differenze di genere, c’è una maggiore concentrazione per fasce d’età : per quasi due terzi (64,7%) si tratta di persone tra i 30 e i 50 anni, il 23,2% è ultracinquantenne e il 12,0% ha meno di 30 anni.
In tema di maternità , a beneficiare dell’astensione obbligatoria, nel 2010, sono quasi totalmente lavoratrici con un contratto a tempo indeterminato (91%) e maggiormente al Nord (58%), mentre il restante 9% riguarda contratti a tempo determinato. Complessivamente nel 2010 sono state circa 380 mila le lavoratrici dipendenti ad aver beneficiato dell’astensione obbligatoria per maternità . Ancora poco utilizzati dai padri, invece, i congedi parentali. Nel 2010 sono 286mila i lavoratori dipendenti ne hanno usufruito. Anche in questo caso, il 93,5% ha un contratto a tempo indeterminato e si concentrano nel Nord Italia (67%). Fra i lavoratori che hanno goduto dei congedi parentali pur non avendo il posto fisso (6,5%), quasi i tre quarti (74%) sono concentrati al Sud e nelle Isole. In tema di assegni familiari, infine, “i beneficiari appartenenti a nuclei familiari numerosi sono relativamente di meno: più di sei su dieci appartengono, infatti, a nuclei fino a tre componenti, il 31,9% dei beneficiari ha un nucleo familiare di quattro persone, il 6,1% di cinque e appena l’1,2% ne ha più di cinque”. Le classi di età con il maggior numero di beneficiari sono quelle dei 30-39enni (34,1%) e dei 40-49enni (44,8%).
© Copyright Redattore Sociale
Related Articles
Avere più di 50 anni e scoprirsi proletari
Censis. Dopo sei anni di crisi i disoccupati maturi sono aumentati del 146%. Nel 2008 erano 261 mila, oggi 438 mila. Sono un milione quelli spinti a cercare un impiego per mancanza di reddito
Un Paese al cemento
Metà della ricchezza italica è fatta di mattone. Ma i prezzi reggono solo grazie a un sistema bancario che non potrebbe tenere la svalutazione delle ipoteche Un miliardo di metri cubi costruito negli ultimi dieci anni: outlet, ipermercati e abitazioni che spesso rimangono vuote. Cresce il numero delle case sfitte, mentre sempre più persone sono costrette a vivere in roulotte e baracche
Il Sud verso lo “tsunami demografico”nei prossimi anni emigrerà un giovane su 4