Se potessi avere 5.000 euro al mese

Loading

Renzo Antonini, anche delegato sindacale della Fiorucci, è accusato di aver chiesto soldi per far lavorare una cooperativa di facchinaggio con l’aziendaQuando lo hanno fermato non ha detto nulla. Per Renzo Antonini il giro di giostra è finito ieri mattina, in piazza Indipendenza a Pomezia, di fronte al Comune, dove è stato fermato dai carabinieri mentre intascava una bustarella di 2.500 euro da un’impresa di facchinaggio. Pochi minuti dopo avrebbe partecipato al consiglio: Antonini è consigliere comunale, eletto nelle file del Pd. Dimostrazione flagrante, caso mai ce ne fosse bisogno, che la malattia della corruzione fotografata ieri dalla Corte dei Conti macina bustarelle ogni giorno. Al nord come al sud, a Milano come a Pomezia, a destra come a sinistra. E non solo. Perché Antonini non è soltanto consigliere comunale, ma anche sindacalista. E le tangenti le avrebbe intascate principalmente in questa veste.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Pomezia – diretti dal capitano Pietro Rajola Pescarini e coordinati dal colonnello Ultimo – è cominciata due mesi fa. Nessuna denuncia: durante rilievi tecnici sui bilanci di una cooperativa di facchinaggio, la Ariete, i carabinieri si sono accorti di un buco. La crisi sembrava entrarci poco, perché le commesse la Ariete le ha. E’ partita così un’indagine che in poco tempo ha portato a capire dove finissero i soldi: per lavorare con la ditta Fiorucci – del tutto estranea al fatto, e che anzi ha collaborato alle indagini – la Ariete doveva versare 5 mila euro al mese, il 10% dell’appalto, a Antonini. Che in Fiorucci è delegato sindacale, perdipiù per un sindacato di base, la Cub. Cinquemila euro al mese in un anno fanno 60 mila euro. Ecco spiegato il “buco” di bilancio. 
Le indagini, coordinate dal pm di Velletri Giuseppe Tavaglini, proseguono. Il quadro è complesso e si sospetta che le fonti di entrata al “nero” fossero più d’una. E che Antonini non abbia agito da solo, ma abbia usufruito, quanto meno, di appoggi. Ieri è stata perquisita la sua casa, il suo ufficio. Sono stati trovati elementi che potrebbero essere utili alle indagini. Per Antonini si preannuncia un’accusa di estorsione, ma forse anche di concussione visto il suo ruolo pubblico.
Imbarazzo nel Pd, ovviamente. «Sorpresa e sgomento» sono stati espressi dal segretario provinciale Daniele Le odori: «Abbiamo già  attivato la Commissione di Garanzia del partito che prenderà  rapidamente i provvedimenti previsti dal codice etico».
Infine una nota «di colore». Ieri mattina piazza Indipendenza era affollata. Il Movimento 5 stelle, che ha un consigliere in comune, aveva indetto un presidio per protestare contro le minacce di morte («te ce butto a te dentro al cemento»…) rivoltegli nell’ultimo consiglio comunale dal consigliere dell’Italia dei Valori Lupo, per una faccenda di varianti al piano urbanistico. Il consigliere “grillino” ha avuto a che fare anche con Antonini: lui lo accusava di voler cementificare il litorale di Torvaianica. «Sei indegno di occupare quel posto», la risposta di Antonini.


Related Articles

I 5 Stelle divisi sul «vecchio che avanza»

Loading

Seconda votazione per il Quirinale. Tra i 10 nomi fanno discutere quelli di Prodi e Bonino

La procura indaga sull’espulsione di Alma. Boldrini: troppe omissioni, Italia screditata

Loading

 Letta: i Servizi non erano tenuti a sapere. Fava (Sel): no, andavano informati  

A Milano può rinascere il coraggio dell’identità 

Loading

Milano, Italia: forse si riparte da qui, come in altri momenti decisivi della vicenda repubblicana. Si ritorna qui, in un luogo centrale delle trasformazioni del Paese. Simbolo a più riprese dei suoi nodi irrisolti ma al tempo stesso delle sue potenzialità , delle sue risorse intellettuali e civili. Fra poche ore conosceremo l’esito definitivo del voto, e conterà  moltissimo, ma va ricordato che pochi mesi fa questa tornata elettorale pareva quasi senza storia.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment