Roma, paura in piazza di Spagna rapinatori all’assalto di 2 gioiellerie

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ROMA – Una rapina da mezzo milione di euro a un tiro di sasso da piazza di Spagna. Una gioielleria completamente “ripulita” dai ladri poche ore più tardi, sempre in pieno Centro. Il titolare di un supermercato, nella zona di Rebibbia, ferito a una gamba da un colpo di pistola dopo una lotta selvaggia con due banditi in fuga. Un’altra giornata di sangue e paura per la capitale, traumatizzata da una lunga serie di omicidi e sparatorie e ancora sotto shock per l’assassinio di un commerciante cinese e della figlioletta di 2 anni il 4 gennaio scorso (uno dei ricercati si è tolto la vita qualche giorno dopo, l’altro è ancora “uccel di bosco”).

Sconcerto e allarme tra i commercianti del centro storico, ormai campo d’azione della criminalità  di strada: prima il furto di un anello da 500 mila euro da Cartier (nell’ottobre 2010), poi la rapina di un finto prete nella gioielleria Eleuteri (nel luglio 2011) e, un mese fa, l’irruzione di un commando da Unicredit di piazza di Spagna, un’escalation che non accenna a placarsi.

Ma veniamo alla cronaca. È passato da poco mezzogiorno quando due uomini suonano alla porta della gioielleria “Roberto Coin” di via Vittoria 9. Uno è a viso scoperto, l’altro ha il volto parzialmente coperto da un berretto. Un terzo complice resta fuori a fare da palo. Nel negozio ci sono due commesse, una diciannovenne e una di 35 anni.I due finti clienti estraggono le armi.

«Uno era italiano, l’altro parlava con un accento slavo» racconteranno le dipendenti agli agenti di Vittorio Rizzi, il capo della mobile. «Ci hanno detto di stare calme, che non ci sarebbe successo niente». I due banditi ordinano alle giovani donne di aprire la cassaforte e, metodicamente, si impossessano del piccolo tesoro di gioielli e preziosi. Poi ammanettano le commesse (per liberarle, la polizia dovrà  chiamare un fabbro) e, prima di scappare, portano via anche il dvd delle telecamere a circuito chiuso, che hanno immortalato la scena. Altre telecamere, all’esterno, riprendono il terzetto mentre sale su una macchina bianca parcheggiata poco distante.

Scatta l’allarme ma i rapinatori sono già  lontani. «Avevo visto la macchina parcheggiata in via Belsiana pochi minuti prima – racconta un altro orefice – poi è sfrecciata davanti al mio negozio con un rombo fortissimo. Solo in seguito ho saputo cos’era successo, una cosa da non credersi». «Ormai aspettiamo soltanto che ci sparino, non si vive più» si sfogano i commercianti del centro. «Molti di noi hanno la pistola carica sotto il bancone» aggiunge un gioielliere.

Passano due ore e al 113 arriva la telefonata di una donna in lacrime. È la direttrice di “Oromania”, una gioielleria di via In Arcione 106. «Mi hanno svaligiato il negozio, correte. Ero andata qui vicino a mangiare un boccone e temo di aver lasciato porta e cassaforte aperta ma sono stata via solo qualche minuto». Gli agenti trovano la cassaforte vuota e nessun segno di effrazione.

Bottino: almeno 300 mila euro.

Quando la mobile arriva sul posto, però, la dipendente ha cambiato versione: «Sono sicura di aver chiuso tutto, non ho idea di come abbiano fatto a entrare». La polizia sta passando al setaccio la sua versione ma il titolare dell’oreficeria è pronto a giurare sull’onestà  e la sincerità  della donna. Anche stavolta, i filmati delle telecamere potrebbero essere di grande aiuto.

Ma questa giornata di tensione non è ancora finita. Sono le 18 quando due giovani scendono da una “500” ed entrano nel supermercato discount Todis di via di Rebibbia 121. Spunta una pistola e i banditi si avvicinano alle casse, intimano il “mani in alto” e cominciano a far razzia del denaro. Uno dei titolari, V.R., 49 anni, vede la scena e, a mani nude, si scaglia contro i rapinatori. Una zuffa breve e violenta poi una detonazione.

Colpito al ginocchio destro, l’uomo si accascia a terra mentre i banditi scappano, rinunciando al colpo. Per il commerciante un ricovero in codice giallo. E intorno alle 20 due uomini armati di pistola irrompono in un altro supermercato, a Torre Spaccata. Con la canna della pistola colpiscono alla testa il vigilantes che provaa bloccarli. Poi spariscono col bottino, ancora da quantificare. Per la città  un’altra giornata da dimenticare.


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