Ricette di editoria

by Editore | 2 Febbraio 2012 7:39

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La fattura dei libri è questione di cucina e questa modalità  di continua ebollizione e trasformazione viene fuori a ogni passo. Perciò in questa pagina ho insistito su alcuni degli ingredienti come la carta e il cartoncino, la font, il kerning, i sistemi di plastificazione e verniciatura. È questione di cucina. Una precisazione di Giovanni Lussu nel colophon di Libri quotidiani ci dà  bene il senso del lavoro: «Copertine e interni sono tutti riprodotti da file originari» dice Lussu a proposito delle riproduzioni dei piccoli libri dell’«Unità » contenute nel libro. «È quindi possibile, data la natura talvolta convulsa delle originarie procedure di lavoro e quella spesso caotica di quelle di archiviazione, che in qualche caso non corrispondano perfettamente alle versioni effettivamente stampate»». Come dire: va a sapere cosa è stato effettivamente impiattato e perché. Insomma materia magmatica e pragmatica (per fortuna): metti questo carattere, un po’ più grande, un po’ più piccolo, un po’ più su, un po’ più giù, aggiungi un po’ di magenta, togli un po’ di giallo. Il recente Fare i libri. Dieci anni di grafica in casa editrice, minimum fax 2011, curato da Riccardo Falcinelli racconta in un’opera corale la storia di dieci anni di minimum fax con particolare attenzione alla fattura materiale dei libri. Ai racconti dello stesso Falcinelli, il grafico di minimum fax, di Daniele Di Gennaro e Marco Cassini, editori, di Martina Testa, direttore editoriale, Dario Matrone, caporedattore, Alessandro Grazioli, ufficio stampa, si intreccia la puntuale narrazione visiva delle tante collane della casa editrice. Un racconto ricco di informazioni con i riferimenti visivi, le prove e i ripensamenti, i progetti accantonati. Ma anche utili nozioni per la progettazione grafica e la realizzazione di un libro. Sono tanti a lavorare nella cucina di un libro e così in copertina un grande volume/Gulliver è circondato da tanti operai lillipuziani nel cantiere dove si allestisce la grande opera. In un altro libro, Guardare Pensare Progettare. Neuroscienze per il design, Stampa Alternativa & Graffiti 2011, Falcinelli dà  un senso più alto a tutta questa cucina. Il testo, un notevole contributo alla consapevolezza delle modalità  attraverso le quali il nostro cervello apprende e costruisce le informazioni visive, è il modo più ragionevole per arginare le diffuse manie collettive che riducono tutto a misteriosi processi creativi.
Ancora due libri recenti di cucina editoriale: il primo Pazzi scatenati di Federico Di Vita, Effequ 2011, ricostruisce bene gli aspetti economici e gli stentati esercizi di equilibrio per la sopravvivenza della piccola e media editoria. Una bella intervista allo stampatore di riferimento degli editori indipendenti a Roma, Roberto Iacobelli, ne racconta la storia. A Iacobelli va tra l’altro il merito della stampa accurata del volume Fare i libri di minimum fax. Il secondo è I ferri dell’editore di Sandro Ferri, edizioni e/o 2011. Il progetto, la storia e alcune avventure del lavoro suo e della moglie Sandra Ozzola per e/o. Anche qui un bel racconto con molti protagonisti: autori, traduttori, redattori ma stranamente senza grafici, sebbene a e/o ne collaborino di bravi come Sergio Vezzali e Emanuele Ragnisco di Mekkanografici.

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