by Editore | 28 Febbraio 2012 3:18
ROMA – Un racket per le licenze nel centro storico, cambi di destinazione d’uso illegali. Nel giro malavitoso i vigili del I Gruppo della polizia municipale di Roma: tra loro anche il comandante del corpo Angelo Giuliani. Una storia tenuta in sordina da qualche giorno: il sindaco Gianni Alemanno ha già incontrato Giuliani, ha già depositato una memoria in Procura, sarebbe imminente la revoca del mandato. Sarebbe già stato persino individuato il sostituto di Giuliani, un ex generale dei carabinieri.
E sono starti proprio i carabinieri di via In Selci a scoperchiare questo caso. Le indagini sono scattate dopo un furto nei locali del circolo sportivo della Polizia Municipale a Lungotevere Dante, presidente e gestore Angelo Giuliani. Un furto anomalo, perché in quell’occasione furono portati via solo due hard disk. Furto che il comandante denunciò. Gli inquirenti per ora mantengono il più stretto riserbo, si sa solo che gli archivi informatici sono al vaglio dei carabinieri, dalle analisi vengono fuori movimenti di denaro inspiegabili. Gli inquirenti indagano su un giro di tangenti. Un primo caso subito chiaro: 100mila euro figurano come una sponsorizzazione al circolo erogata da alcuni ristoratori del Centro, a Trastevere. E avanti così. Pian piano i tabulati informatici avrebbero appurato l’esistenza di un vero e proprio racket, tangenti che entravano sui conti del circolo della Municipale sotto forma di assegni e ne uscivano contanti, il fruitore finale, secondo gli inquirenti, sarebbe proprio il comandante Giuliani. Dopo i “pagamenti” i vigili urbani chiudevano un occhio sulle occupazioni di suolo pubblico abusive e “aggiustavano” i verbali dei controlli. Secondo le carte degli investigatori Giuliani era «a capo di una vera e propria cupola mafiosa per il racket delle licenze in Centro». Il procuratore Giancarlo Capaldo starebbe per contestare l’associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, alla concussione, alle false fatturazioni, al riciclaggio e al altri reati amministrativi.
Nell’inchiesta, inoltre, sono coinvolti anche funzionari e politici del I Municipio, che contribuivano a far funzionare il giro illecito. Sotto la lente dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci ci sono ora varie rivoli di denaro usciti dal conto corrente del circolo sportivo della Municipale. E sono stati avviati i primi trasferimenti: 30 vigili urbani che facevano servizio negli uffici della polizia amministrativa ed edilizia del I Gruppo sono stati “congelati” o mandati altrove.
«Mi vogliono incastrare. Mi accusano di essere a capo di una cupola malavitosa. Una cosa pazzesca. Io sono il comandante dei vigili di Roma. Sono una persona pulita». Angelo Giuliani non trattiene l’emozione mentre i boatos sulle sue dimissioni si fanno sempre più forti. Alemanno lo ha convocato e, dopo il colloquio, ha visto il procuratore Capaldo. Angelo Giuliani, classe ’60, laurea in giurisprudenza, capo della polizia municipale dal 30 gennaio 2008 fu promosso da Walter Veltroni quando l’allora comandante Giovanni Catanzaro fu licenziato per aver esibito un permesso irregolare per disabili sulla sua auto. «Ho parlato a lungo con il sindaco, non mi ha chiesto di dimettermi – dice Giuliani – qualcuno ha detto “mi ha fatto pressione per le sponsorizzazioni”, “mi ha costretto a pagare”. Ma come avrei fatto? Non sono sul campo da anni. Non vado in strada, non ho il controllo della città . Falsità ». Il sindaco Gianni Alemanno si è riservato di decidere nelle prossime ore la revoca del mandato al comandante.
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