Rabbia contadina nel Bajo Aguà¡n

Loading

Non si tratta ormai di casi isolati: omicidi, minacce, militarizzazione del territorio e delle comunità , detenzioni arbitrarie sono diventate una vera e propria politica, una strategia economica di stato. È che queste terre fanno gola, e i tre latifondisti più potenti del paese, Miguel Facussé, René Morales e Reynaldo Canales, produttori di palma africana, stanno conducendo con la complicità  dello stato una vera e propria guerra alle comunità  e associazioni contadine.
La rabbia delle comunità  contadine è palpabile. Illusi dalla riforma agraria del 1974, che aveva assegnato molte terre dell’Aguà¡n ad alcune organizzazioni contadine perché le lavorassero, sono stati poi ingannati, vessati, defraudati del diritto a vivere degnamente con le proprie famiglie. Le banche, con prestiti usurai, col tempo li hanno condannati alla fame e quindi a svendere le terre che gli erano state concesse anni prima – e che così sono state accaparrate dai latifondisti della zona. I quali, quando non hanno potuto accedere per vie “legali”, gli hanno sottratto le terre con la violenza, uccidendo, minacciando, costringendoli ad abbandonare la regione per andare ad aumentare il numero dei poveri e senza tetto che vivono nelle aree più urbanizzate dell’Honduras.
Quelli che sono rimasti resistono, rioccupano le terre, e muoiono. Soltanto negli ultimi due anni oltre 50 contadini sono stati uccisi dai sicari dei tre grandi latifondisti, o dai militari e agenti di polizia al loro servizio. Delegati da tutto l’Honduras e da 19 paesi hanno potuto ascoltare le testimonianze dalle vedove e gli orfani dei contadini uccisi dai sicari.
L’ex presidente honduregno Manuel Zelaya, destituito da un golpe nel giugno del 2009 e adesso coordinatore del Fronte nazionale di resistenza popolare, ha visitato l’Incontro sabato, denunciando l’aumento delle violazioni dei diritti umani nel paese proprio a partire dal golpe. Tonio dell’Olio, responsabile del settore internazionale dell’associazione Libera, ha suggerito di far pressione sullo stato perché le terre confiscate ai narcos siano assegnate alle comunità  contadine organizzate, come avvenuto in Italia con i beni confiscati alla mafia. Sono state ricordate le vittime dell’incendio nel carcere di Comayagua, martedì scorso, dove sono morti oltre 350 detenuti.
L’Incontro si è concluso chiedendo la fine del conflitto in Bajo Aguà¡n, la libertà  per José Isabel Morales detenuto ingiustamente senza processo da tre anni, e la smilitarizzazione della regione. Militarizzazione di cui abbiamo avuto ampia dimostrazione quando una Brigata Internazionalista (tra cui chi scrive), è stata fermata a un posto di blocco mentre si dirigeva dalla città  di Tocoa agli asentamientos, i territori occupati dove i contadini vivono e lavorano: un commando dell’esercito composto da oltre 13 militari con fucili d’assalto M16 ha rivolto le sue “attenzioni” a Gerardo Argueta, coordinatore della comunità  di Maraà±ones e appartenente al Movimiento Unificado Campesinos del Aguà¡n, e altri membri della stessa comunità . Da oltre un anno Gerardo riceve continue minacce di morte e la sua vita corre serio pericolo – ma stavolta, presenti tanti osservatori internazionali, giornalisti e difensori dei diritti umani, la cosa è finita senza ulteriori problemi.
 (Per maggiori info sull’Incontro: mioaguan.blogspot.com) (www.annalisamelandri.it)


Related Articles

Fassina, il lavoro e la persona basi del riformismo

Loading

Nuovo sistema di valori. Lo scopo della crescita economica è la crescita della persona umana. La falsificazione liberista. Nella globalizzazione guidata dai mercati non vincono tutti

I fondi esteri in fila per il nuovo Btp Un terzo va a Londra

Loading

 La parte del leone l’hanno fatta gli investitori britannici, seguiti però, con quote rilevanti, da quelli tedeschi, francesi e statunitensi. Il collocamento del nuovo Btp a 15 anni, che ha segnato il ritorno dello Stato Italiano sul mercato dei titoli a lungo termine dopo due anni di assenza, ha visto infatti la larga partecipazione di banche e fondi esteri.

Modelli e debito, la doppia partita Fiat-Chrysler

Loading

L’ipotesi di un prestito convertibile per l’aumento. I piani per il rilancio dell’Alfa Vendite Chrysler record dal 2007. Sindacati, incontro sul contratto il 13 gennaio

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment