“Più regole economiche, più diritti umani”

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NEW YORK – Più regole e più diritti, è il primo messaggio che Barack Obama consegna di persona al futuro leader della Cina, Xi Jinping. Garbatamente ma con fermezza, il presidente americano ammonisce il suo ospite: «Con l’aumento della sua potenza e prosperità  la Cina deve accettare maggiori responsabilità , garantire che nel sistema economico mondiale tutti rispettiamo le stesse regole». E ancora, «sul tema critico dei diritti umani», l’Amministrazione Usa ribadisce «l’importanza di riconoscere le aspirazioni di tutti i cittadini». Il vicepresidente cinese non ha raccolto la sfida. Si è limitato a rispondere con una definizione molto convenzionale dello scopo della sua visita: «Sono qui per lavorare affinché le relazioni tra Cina e Stati Uniti evolvano nella direzione giusta». 
Era prevedibile questa asimmetrìa. Obama ha interesse a parlare in modo esplicito, per impostare il rapporto con colui che assumerà  le redini del potere a Pechino alla fine di quest’anno. Xi al contrario è ancora un leader in pectore, osservato con attenzione dai suoi: questo lungo viaggio in America ha l’aspetto di un “rito di iniziazione” alla grande politica estera, guai se dovesse uscire dal seminato. Non a caso, nel corso del suo discorso pubblico di replica a Obama, Xi ha citato ben tre volte l’attuale presidente Hu Jintao. Rispetto degli anziani e modestia confuciana, è così che si fa carriera. 
La Casa Bianca aveva concordato con la delegazione cinese la coreografia degli eventi, per prevenire ogni “disturbo”. Lunedì si era tenuta a Washington una piccola manifestazione in favore del Tibet, per denunciare la brutalità  della repressione cinese. Un celebre dissidente appena rifugiatosi negli Stati Uniti, lo scrittore Yu Jie, ha annunciato che spera di poter manifestare la sua protesta contro Xi «adesso che sono in un paese libero». Libero sì, ma indebitato fino al collo coi cinesi: ragion per cui le forze dell’ordine hanno precise istruzioni per garantire una tournée tranquilla al vicepresidente. Oggi Xi torna nell’Iowa, dove fece il suo primo viaggio americano nel 1985. Poi proseguirà  per la West Coast dove a Los Angeles lo attendono i maggiorenti dell’industria hi-tech. Iran, Siria, Corea del Nord sono stati nel menù dell’incontro più riservato, quello col segretario alla Difesa Leon Panetta.


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