“Offresi modo quasi-legale per portare soldi all’estero”
GENOVA – Vuoi fare uscire dall’Italia un po’ dei tuoi soldi? Una società di consulenza e tax planning del Lussemburgo ti aiuta a farlo in poche semplici mosse e «per quanto possibile, in modo legale». Proprio così. E lo scrive pure in una mail che in queste ore hanno ricevuto decine di commercialisti e avvocati genovesi, probabilmente migliaia in tutta Italia. Non è uno scherzo, perché la società – naturalmente Société Anonyme – esiste davvero. Si chiama Damani ed ha sede al civico 13 di località d’Gennerwiss nel paese di Aspelt, Principato del Lussemburgo.
La mail, datata 6 febbraio, inizia con un “confidenziale” e poi spiega al destinatario che Damani sta cercando collaboratori per alleggerire la pressione fiscale sulle società . «Non usiamo società virtuali (off-shore) si effettua una vera fatturazione» precisa, anche se poi si lascia scappare un «per quanto possibile si agisce in modo legale». Se si chiedono ulteriori ragguagli, nel giro di pochi minuti tal Claudio Luise spedisce un’altra mail con due allegati.
E allora la proposta e il percorso diventano assai più chiari. Il primo passo di Damani è trovare una sponda italiana, ovvero commercialisti o avvocati con clienti preoccupati dalla ventata di appoggio popolare alla lotta contro gli evasori. Dopo un incontro per guardarsi negli occhi e siglare l’accordo, si entra nel vivo. Bisogna creare una società in Lussemburgo che parteciperà in qualche modo la società italiana preesistente. L’anonima del Principato fatturerà delle prestazioni di lavoro alla gemella italiana che quindi pagherà le fatture con possibilità di dedurre. «Ma in realtà – spiegano quelli di Damani – pagherà solo la commissione, e la differenza, che sarà riversata immediatamente potrà essere depositata altrove». Per chiarire meglio il concetto c’è uno specchietto. La catena dell’evasione è semplice. L’imprenditore italiano paga la fattura alla società lussemburghese che, incamerata la commissione, gira la parte restante del denaro a un’altra «società anonima con conto bancario in Svizzera affinché il cliente italiano possa incassare la differenza». Il gioco è fatto. Fatture per operazioni inesistenti, triangolazione italo-lussemburghese-elvetica e l’evasore italiano ha trasportato la valigetta oltre confine senza neppure spostarsi dall’ufficio.
Seguono indicazioni sui costi e sulle percentuali di guadagno per il compare, pardon, per il collaboratore italiano. «L’acquisto della società di diritto straniero per il cliente 4500 euro circa, voi (inteso il commercialista o l’avvocato, ndr) domandate circa 7500… su ogni fattura avrete una commissione del 3% netto». Tra i servizi forniti: indirizzo per la società , numero di telefono, fax, eventuale sito con mail.
Tanta franchezza e semplicità potrebbero far pensare a una bufala online. «Macché – spiega un commercialista genovese – è tutto vero. Ci provano e non sono gli unici, specie in questo periodo, sanno che difficilmente in Lussemburgo qualcuno potrà incriminarli». Conferma un ufficiale della guardia di finanza: «Consociamo queste società che si muovono in maniera tanto disinvolta. Fermarle? Difficile finché stanno nei paradisi, speriamo sempre in qualche loro errore…».
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La Milano dei cinque cerchi, quella della neoborghesia dei flussi, del terziario commerciale e dei servizi, degli invisibili migranti che lavorano e non votano, dei creativi metropolitani che lavorano comunicando e delle imprese fuori dalle mura nella pedemontana lombarda ha votato. Chissà se la politica che verrà saprà tenere assieme i 5 cerchi? Vi precipita una nuova composizione sociale di operosi, di nuovi lavori che hanno voglia di mangiare futuro. C’è da sperare che chi andrà a Palazzo Marino saprà , dopo aver vinto, continuare con logiche di ascolto e di accompagnamento.