“Mi è arrivata una soffiata e ho raddoppiato gli scontrini”

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SANREMO – «Sono arrivati in tre, con la divisa e io devo essere sbiancata». La Finanza fa sempre paura ai commercianti. Quarantasei anni, barista “da una vita”, come usa dire agli amici, Rosa non vuole che sul giornale appaia il suo cognome o il nome del bar in via Matteotti, la strada che dall’Ariston porta al Casinò. E’ una condizione insormontabile. Ma che cosa hanno controllato? «Hanno voluto vedere gli scontrini che avevo emesso oggi e confrontarli con quelli che erano usciti ieri». E c’era una gran disparità ? «Beh, a dir la verità  qualche differenza c’era». Mi lasci immaginare: ieri erano meno di oggi. «Sì, quelli di ieri erano quasi la metà ». Come mai? «Vuole la verità ?». La verità . «Due ore prima che entrassero i finanzieri in negozio, un mio amico commerciante mi aveva fatto una telefonata: stai attenta che stanno girando dalle tue parti. E allora…». Allora ha iniziato a battere anche i caffè. «E certo: che avrebbe fatto lei?». Avrei battuto gli scontrini anche senza i controlli della Guardia di Finanza. «Fa presto a dirlo: poi le tasse ti mangiano tutto il guadagno». E così è meglio evadere. «E’ meglio stare attenti». Attenti che non ti pizzicano. Ma la multa gliel’hanno fatta? «Hanno detto che è strano tutto ‘sto traffico di clienti in poche ore, ma da quello che ho capito non mi hanno multato». 
Bussiamo alla porta di un ristorante accanto: da voi sono passati i finanzieri? «Sono passati anche da noi». E anche da voi hanno controllato le ricevute fiscali. «Sì però non scriva il nome del locale». E perché: non c’è niente da nascondere se era tutto in ordine. Perché era tutto in ordine, vero? «Proprio tutto in ordine no. E’ per questo che le vieto di scrivere il mio cognome». Dite tutti così. E allora che hanno trovato? «Il solito: hanno fermato un cliente fuori, gli hanno chiesto cosa aveva mangiato, quanto avevano pagato e poi hanno letto la ricevuta. Mi ero sbagliato a scrivere il totale». Anche lei aveva scritto meno di quello che aveva incassato. «Così faccio risparmiare anche al cliente: pago meno tasse e tengo i prezzi più bassi». No: può intascare di più: è un’evasione bella e buona. «Prometto che non lo farò più». Sembra una promessa fatta da un bambino. «Dopo ‘sta batosta, cambierò».


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