Professionisti, tre proposte per il governo

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Tra proteste e proposte: il «Professional day» previsto per domani vivrà  in bilico tra questi due sentimenti: l’insoddisfazione di alcune categorie davanti ai progetti di liberalizzazione del governo e la voglia di proporsi come parte attiva di un cambiamento. Domani scatterà  una manifestazione multimediale che vedrà  coinvolte centinaia di migliaia di professionisti nelle 150 sedi collegate con il cuore pulsante dell’iniziativa che si terrà  a Roma.
Durante questa sorta di «giornata dell’orgoglio professionale» ci si attendono proposte concrete e non solo difese di posizione. Per esempio, in tema di occupazione, si esporrà  il progetto dei Consulenti del lavoro che chiedono un costo del lavoro più basso. Attualmente per pagare un netto di 1.236 euro un’azienda ne spende 2.648. Il problema è il cuneo fiscale, la differenza, cioè, tra quanto viene percepito al netto dal dipendente e il reale costo complessivo per l’azienda. Un differenziale che in Italia raggiunge l’assurda quota del 114%. La soluzione prospettata dai professionisti si muoverebbe su tre fronti: ridurre di 5 punti percentuali il contributo dell’azienda; dimezzare il costo Irap e forfetizzare il prelievo Irpef al 10% almeno per la fascia di reddito fino a 26 mila euro. Anche i lavoratori potrebbero contribuire rinunciando a una parte di ferie. Dall’incrocio di queste misure il cuneo fiscale si ridurrebbe al 84,52% con benefici sia per il datore di lavoro ma anche per il dipendente che vedrebbe aumentato il suo salario netto di almeno 100 euro mensile. Altro fronte caldo è quello fiscale. I commercialisti porranno l’accento sul sistema dei diritti. In un frangente in cui lo Stato alza il livello di contrasto all’evasione fiscale, si chiede di aumentare anche le tutele per il contribuente: garantire, in caso di ricorso, una giustizia tributaria competente e indipendente. La proposta è quella di creare una figura specialistica di magistrato tributario, con conoscenze in ambito giuridico ed economico che garantiscano una composizione delle commissioni giudicanti adeguatamente miscelata tra giudici di estrazione giuridica e giudici di estrazione economico-contabile. In realtà  quasi tutte le categorie arriveranno con qualche proposta di riforma: dalla sicurezza sul lavoro alle tutele per l’inserimento professionale dei più giovani, fino ad arrivare alla richiesta dei chimici che propongono l’istituzione di una nuova Authority per le professioni ordinistiche, un organismo competente capace di conciliare libero mercato e qualità  dei servizi. Insomma laboratorio aperto. Purché a qualcuno non venga in mente di cedere alla tentazione dei Gattopardi di cambiare tutto per lasciare tutto immutato.


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