«Spendere per l’Olimpiade sarebbe irresponsabile»
ROMA — Candidatura di Roma ai Giochi olimpici 2020: «Il governo ha esaminato il progetto con grande attenzione, in particolare per quanto riguarda l’analisi economica, e all’unanimità è arrivato alla conclusione: non si ritiene che nelle attuali condizioni sarebbe responsabile per l’Italia assumere la garanzia finanziaria richiesta». Fine del sogno. Il premier Monti ha chiuso così, solo 24 ore prima del termine per la presentazione delle garanzie, la questione Olimpiade a Roma: «Non pensiamo che sarebbe coerente mettere a rischio denari dei contribuenti».
Primo pomeriggio, conferenza stampa a Palazzo Chigi. Le spiegazioni sono dettagliate, Monti sa che la ferita per Roma, per il mondo dello sport e per chi sperava in una ripresa di investimenti infrastrutturali, brucia. Il messaggio, dietro il no è «prudenza». «Il progetto merita elogio — ha detto Monti — Ma dobbiamo essere molto responsabili nell’attuale situazione italiana: le turbolenze dell’eurozona non consentono ancora di prescindere da questa difficile situazione finanziaria». Insomma, «siamo in mesi in cui è prematuro sganciare la cintura di sicurezza, non vogliamo che la percezione che stiamo cercando di dare dell’Italia negli ambienti internazionali possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti nella sfida olimpica». Il governo non intende «dare la percezione di un essere un Paese non prudente, in questo momento».
Il governo ha studiato il dossier sulle precedenti Olimpiadi. E’ vero che il progetto-Roma prevede un impatto economico positivo, ma ci sono stati nel passato «sforamenti importanti rispetto alle previsioni». Monti ricorda come è stata costruita la crisi: «Se siamo a fare i conti con una condizione dell’Italia difficile è perché sono state prese da governi di ogni segno decisioni senza molto riguardo a conseguenze finanziarie negli anni successivi. Noi non vogliamo che chi governa nei prossimi anni si trovi in difficoltà ». Prima della conferenza stampa, il premier aveva ricevuto — per un’ora — la delegazione pro-Olimpiade, il presidente del comitato promotore, Pescante, il presidente del Coni, Petrucci, il sindaco Alemanno, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.
In serata, Monti è tornato sull’Olimpiade a Sky Tg 24 e, subito dopo, a Rapporto Carelli. Una scelta di pessimismo, presidente? «No, potevamo vincere sulle città concorrenti. Ma il progetto sarebbe stato poco capito dagli italiani, che sono sportivi, ma anche sottoposti in questo momento a sacrifici». E i mercati? «Avrebbero pensato che l’Italia, dopo 2-3 mesi di rigore, si lanciasse in atti imprudenti, come una garanzia a un importo sostanzialmente illimitato. Si deve evitare di scivolare su una buccia di banana». Monti ha detto che il governo «è molto dispiaciuto», ma ha citato la situazione greca: «Almeno in parte, il progetto dell’Olimpiade di Atene nel 2004 ha contribuito al dissesto finanziario della Grecia». In diretta, il presidente Petrucci dice che avrebbe voluto più rispetto, una decisione non all’ultimo istante. E Monti: «Abbiamo provato fino alla fine, ma non siamo riusciti, con le nostre coscienze, a dare l’appoggio anche finanziario».
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