«Solo la fortuna ha evitato un assassinio anarchico»

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ROMA — La galassia di gruppi anarchici insurrezionalisti rappresenta una realtà  sempre più preoccupante per i circuiti investigativi che, a questo punto, lanciano l’allarme al massimo livello: «C’è chi vuole il salto di qualità , si parla di assassinio e solo per fortuna finora non c’è stato il morto», ha detto il prefetto Antonio Manganelli nella sua audizione in commissione Affari Costituzionali della Camera. Il direttore del Dipartimento della Pubblica sicurezza non ha citato un episodio in particolare ma ha confermato che l’allerta è molto seria. Per almeno tre motivi: gli anarchici, a differenza dei brigatisti, parlano in chiaro tra di loro e sulla rete; ci sono molte intercettazioni telefoniche; l’adesione della Federazione anarchica informale alle cellule della Cospirazione di fuoco greche — «per fare azioni violente antisistema» — rimanda all’omicidio di un ufficiale di polizia morto a giugno ad Atene aprendo un pacco bomba indirizzato al ministero dell’Interno.
Questo tipo di antagonismo, ha spiegato Manganelli, «è un fenomeno pericoloso ma sottovalutato, anche dalla nostra legislazione». 
I gruppi anarchici, infatti, non rispondono a una struttura gerarchica ma seguono uno schema «spontaneo e non organizzato»: quindi, «bisogna immaginare una figura che si accompagni alla tipologia della banda armata e dell’associazione a delinquere, per questa speciale associazione che sta a metà  strada tra l’organizzato e lo spontaneo».
Sul modo di operare in piazza dei gruppi anarchici, Manganelli ha attribuito loro buone capacità  mimetiche: «È un fenomeno alimentato da persone che hanno imparato a strumentalizzare i movimenti, intervengono su tutti i temi con una capacità  anche di guerriglia. Arrivano nelle città  delle manifestazioni vestiti in un certo modo, vi partecipano vestiti in modo diverso, non si lasciano identificare insieme a persone con precedenti, non si armano. Fermarli lungo la strada significa non trovare loro addosso armi, benzina o altri oggetti che invece trovano nelle sedi di arrivo… Raggiungono i luoghi non in gruppi ma con mezzi propri…».
Sul controllo delle piazze violente, sempre più affollate di minorenni, il prefetto ha aggiunto che la polizia sta facendo le sue sperimentazioni: «L’idrante alla vernice è migliore del gas» anche perché «il ministro della Salute ci dice, per esempio, che il Capsicum fa male». Tuttavia, ha aggiunto, «personalmente credo poco ai proiettili di gomma mentre un aiuto importante viene dai video che favoriscono l’identificazione». Fabrizio Cicchitto (Pdl) ha parlato di «analisi approfondita e importante» mentre Emanuele Fiano (Pd) ha spiegato che «le parole del capo della polizia sono molto preoccupanti e per questo meritano risposte da parte della politica».


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