LO SPARTIACQUE DELLA FIOM

Loading

Bene. Nel Pd c’è discussione sul che fare: sostenere e farsi parte attiva di questo sciopero o stare a guardare? Questo dilemma (diciamo dilemma, ma è importante scelta politica) pare che divida il Partito democratico, che non vorrebbe cancellare o ridurre il suo sostegno al governo Monti. Ma, c’è da chiedersi, sostenere e partecipare allo sciopero della Fiom sarebbe un tradire l’impegno assunto con il governo Monti?
Certamente la situazione è difficile, ma se si sostiene il governo Monti per uscire dalla crisi, bisognerebbe anche sostenere lo sciopero dei metalmeccanici investiti dalla crisi.
Lo sciopero del 9 marzo della Fiom è diventato un serio discrimine della politica del Pd, il quale per liberarsi di Berlusconi ha ben accettato il governo Monti, ma non potrebbe consentire a Monti di fare quel che Berlusconi non è riuscito a fare.
Insomma la questione è fortemente politica e non solo sociale. Il Pd deve assumere una posizione chiara a sostegno dello sciopero dei metalmeccanici, che sono stati, storicamente, un’avanguardia del nostro movimento operaio. Il Pd non può fare finta di niente o dire: io non c’ero.
L’attesa di una posizione chiara e forte interessa i democratici italiani, che per esperienza sanno che sempre nel passato la Fiom è stata un’avanguardia non solo del movimento operaio, ma della democrazia. Nella grave e difficile situazione del nostro paese non solo i lavoratori, ma tutti i cittadini si aspettano (hanno il diritto di aspettarsi) una risposta forte da parte del gruppo dirigente del Pd. Far finta di niente ridurrebbe al niente che resta della democrazia italiana.


Related Articles

L’Orgoglio Emiliano e la Responsabilità  delle Decisioni

Loading

Non è facile ragionare di politica industriale quando la terra balla e non si sa per quanto tempo continuerà  a muoversi. Le emozioni, come è naturale che sia, prendono il sopravvento. Così la richiesta che viene dagli imprenditori modenesi è quella di ripartire subito, senza se e senza ma. Da una parte c’è l’orgoglio «laburista» degli industriali di territorio, dall’altra c’è il terrore di perdere mercato e di uscire una volta per sempre dalla competizione globale.

Paul Krugman, Quella sovrabbondanza infinita che destabilizza l’economia globale

Loading

Paul Krugman, “C’è una grande bolla di risparmio che da più di dieci anni si sposta da un’area all’altra perpetuando l’instabilità finanziaria”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment