by Editore | 22 Febbraio 2012 8:55
PARIGI – La Peugeot con a bordo Dominique Strauss-Kahn non riesce a entrare nella caserma della gendarmeria. Sono le nove del mattino a Lille e le forze dell’ordine penano a trattenere la folla di fotografi e cameramen che si getta sull’auto coi vetri scuri, al cui interno s’intravede l’ex direttore dell’Fmi in giacca e cravatta. In caserma lo attendono gli ufficiali che indagano su un giro di prostituzione in cui sono coinvolti dirigenti d’albergo, un commissario di polizia, un avvocato, imprenditori, sfruttatori. Strauss-Kahn era stato convocato qualche giorno fa e avvertito della prassi: stato di fermo per almeno 48 ore, interrogatorio e poi decisione sulla sua sorte giudiziaria. E’ sospettato di complicità in sfruttamento della prostituzione e ricettazione di appropriazione indebita. Tradotto in termini più chiari: avrebbe frequentato prostitute pagate con i soldi di alcune società .
E’ un’inchiesta clamorosa, nata in primavera a Lille. All’inizio una storia quasi banale di sfruttamento della prostituzione, fino a quando gli inquirenti non scoprono che Strauss-Kahn faceva parte del giro, era protagonista di serata organizzate per lui (ne sarebbero state recensite almeno dieci) a Parigi, Bruxelles e Washington, in genere in alberghi chic o in locali notturni. Gli inquirenti si chiedono come mai due piccoli imprenditori, uno impegnato nell’edilizia e l’altro nel settore sanitario, portassero ragazze al direttore dell’Fmi, che scambiava con loro sms espliciti. A quanto pare, era un’abitudine consolidata. E il caso ha voluto che l’ultimo viaggio di imprenditori e ragazze a Washington sia avvenuto fra l’11 e il 13 maggio, cioè poche ore prima dell’autodistruzione politica di Strauss-Kahn nella suite 2806 del Sofitel di New York Dopo le prime indiscrezioni, Strauss-Kahn si è difeso: ha ammesso di aver partecipato a serate «libertine», affrettandosi a precisare che «di solito le partecipanti a queste serata non sono prostitute». Gli investigatori, però, vogliono vederci chiaro. I sospetti sono di due tipi: se Dsk ha partecipato alla scelta e all’organizzazione dei viaggi delle ragazze, potrebbe essere complice di sfruttamento della prostituzione, reato passibile di una pena massima di venti anni; se sapeva che le ragazze venivano pagate con i soldi delle aziende, sarebbe colpevole di ricettazione per aver usufruito di fondi sottratti in maniera indebita dalle casse societarie (pena massima 5 anni). Secondo il suo legale, Henri Leclerc, Strauss-Kahn poteva «ignorare completamente» che le ragazze si prostituivano.
La vicenda di Lille ha finito di distruggere l’immagine del leader socialista, cui i sondaggi promettevano un futuro all’Eliseo. Tutti suoi amici politici lo hanno lasciato solo: per quanto fosse conosciuta la sua fama di playboy, nessuno aveva immaginato una vita sessuale così sfrenata. Tagliato fuori dalla politica e con addosso l’etichetta di “sex addict”, Strauss-Kahn partecipa a conferenze e dibattiti sulla crisi economica: in dicembre era in Cina, ai primi di marzo è atteso a Cambridge, il 27 marzo all’europarlamento.
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