Lavoro, strada in discesa per l’intesa sulla riforma

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ROMA – Su apprendistato e lavori atipici ci siamo, sugli ammortizzatori un po’ meno, sull’articolo 18 invece la partita è aperta, anzi ieri – nel vertice fra sindacati e imprese sulla riforma del lavoro – non se n’è proprio parlato. Le parti sociali cercano la quadra sui tanti temi portati al tavolo e ora, stabiliti quelli che sono punti in comune, chiedono di andare avanti e di passare alla trattativa vera e propria con il governo. 
Un vertice di oltre due ore fra Cgil, Cisl,Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Alleanza per le cooperative e Rete imprese è servito, ieri, a fare il punto della situazione e a detta di tutti i partecipanti la strada ora sembra più in discesa, in particolare per quanto riguarda i temi dell’apprendistato e dei contratti atipici. Sugli ammortizzatori sociali, invece, artigiani e commercianti puntano ad una proposta diversa da quella di Confindustria per tenere conto della specificità  dei piccoli.
La prova del fuoco, comunque, sarà  in vertice in calendario oggi a Palazzo Chigi (per l’esecutivo ci saranno Fornero, Passera, Profumo, Grilli e Catricalà , ma non il premier Monti, impegnato prima a Strasburgo, poi all’Eurogruppo): i sindacati vorrebbero dare il via alla trattativa vera e propria ma il governo, in realtà , sembra intenzionato a fare semplicemente il punto della situazione. 
I tempi si fanno però stretti: «Serve un salto di qualità  nel merito della discussione» ha affermato la Camusso, leader della Cgil, che chiede di passare «ad un negoziato per definire quali sono i confini e i contenuti della riforma che il governo ha più volte annunciato». «Basta parole, si entri nel merito» concorda il collega della Uil Angeletti, che si definisce «moderatamente ottimista sull’accordo». Anche per Bonanni della Cisl «i margini sono ampi», pur se va ricercata una soluzione sull’articolo 18. 
Di fatti la questione riguardante la norma dello Statuto dei Lavoratori resta il punto da definire: «La sospensione non è ipotizzabile» ha ribadito la Camusso riguardo alla possibilità  di stoppare la norma per i precari da stabilizzare». Che il tema sia caldissimo lo dimostra la scelta della Fiom (le tute blu della Cgil) di dedicare al tema uno sciopero generale e una manifestazione in calendario per il 9 marzo. La Commissione Ue invece avverte: «nel mercato del lavoro italiano troppe diseguaglianze che danneggiano i giovani».


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