La Concordia a picco, a bordo si scherzava
FIRENZE – Scherzano con i giubbotti di salvataggio gialli dell’equipaggio già addosso: «Questa è la storia della Costa Concordia, siamo una squadra fortissima, ce la faremo» grida uno guardando la telecamera che li sta riprendendo. La nave con la pancia squarciata dalle rocce delle Scole davanti al Giglio è già inclinata. Un altro butta baci verso l’obiettivo: «Mamma ti amo, ti voglio bene mamma». Uno ancora accanto: «Isola del Giglio tutti a casa mia…».
Sono giovani, personale in servizio sulla Costa a giudicare dal colore del giubbotto salvagente (per i passeggeri è arancione). Scherzano, fanno prove si equilibro sul ponte in attesa di salire sulle scialuppe, una ragazza bionda salterella, come fosse un balletto. Non si rendono conto di quello che sta succedendo, eppure è già scattata l’emergenza generale e a seguire, in ritardo, quindici minuti dopo, l’ordine di evacuare la nave risuona dagli altoparlanti in tutte le lingue. Le immagini trasmesse ieri dal Tg5 raccontano un naufragio paradossale, le fasi di una tragedia di cui si alternano momenti leggeri ad altri drammatici. La stessa telecamera che ha registrato le fasi dell’incidente in plancia di comando con il comandante Francesco Schettino che risponde «Vabbuo’, vabbuo’ jà …» all’ufficiale che gli ha appena detto che i passeggeri stanno salendo da soli sulle scialuppe, riprende anche le fasi successive.
Chi sta dietro la telecamera è qualcuno che ha accesso alle aree riservate all’equipaggio, corre lungo un corridoio, riprende il personale che cala fra mille difficoltà le scialuppe in mare. Uno cade e viene ripescato, un altro non riesce a staccare una corda dalla scialuppa in un accavallarsi di consigli, grida e incitamenti che provengono dalle persone sul ponte.
Una sequenza sembra girata su una delle imbarcazioni usate per portare i naufraghi a terra, si vedono i canotti arancioni incastrati sul lato sinistro della nave e la tensione quando nel calare una scialuppa il braccio meccanico che rientra, si incastra nella barca già carica di gente. I filmati sono stati tutti già acquisiti dalla procura di Grosseto che ne ignorava l’esistenza e che risentirà nei prossimi giorni alcuni ufficiali. Martedì sarà interrogato l’amministratore delegato di Costa, Pierluigi Foschi. Il Tg5 ha mandato in onda anche il disegno della plancia di comando sulla quale Domnica Cemortan, la moldava venticinquenne amica del comandante Schettino, ha segnato con i numeri chi c’era lì nei momenti immediatamente successivi all’impatto con le rocce delle Scole. Ha raccontato ai pm che l’hanno interrogata il 1° febbraio scorso, di aver cenato verso le 21.30 del 13 gennaio con Schettino e poi di essere stata invitata da lui, in compagnia di altri ufficiali, a salire nell’area di comando, off limits per i passeggeri come lei: «Mi sono sentita a disagio», ha spiegato, «sono rimasta in fondo (alla stanza) e poiché non trovavo interessante la situazione ed avevo anche fame, me ne volevo andare via, ma il comandante (Schettino) ha insistito affinché rimanessi, e così ho fatto».
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