I bambini diversi eroi da romanzo

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Non c’è motivo di appassionarsi alla storia di un ragazzino down e di una bambina disturbata. Ma i migliori romanzi fanno miracoli, e fanno divertire con gli argomenti che vogliono, lasciandoci col fiato corto per tutte le emozioni attraversate, che non sapevamo di sentire. Maria Paola Colombo, direttrice di banca di 32 anni, è al suo esordio (Il negativo dell’amore, Mondadori), con un romanzo che intreccia, in apertura, le sabbie di due mari: la vacanza in colonia, nella mucillagine di Misano Adriatico, di una bambina difficile che fa disperare le tetre suore, e l’ombrellone di stabilimento di una giuliva famiglia pugliese, attorno all’inossidabile ottimismo di Walker, nove anni, down: “li sai prendere i granchi, Walker?, chiede il nonno. Walker fa un sorriso largo che gli lascia la faccia senza occhi. Vuole dire sì. Vuole dire non so”. A metà  romanzo, i due, Cica e Walker, sono diventati, dieci anni dopo, ragazzi; nell’ultima pagina, per un secondo, si incontrano. Ma le due storie raccontano, ai mille chilometri di distanza che separano Novara dalla Puglia, in un unico movimento emotivo e di stile, le paure di cento personaggi e l’allegria della vita. “Supercalifragilisticespiralidoso”, dice al volo il fratello a un amico di Walker che è balbuziente, e che “quando parla si contorce come un ballerino, batte un piede in terra, sventola un braccio, spernacchia con la bocca”. Il fratello non è cattivo, ma geloso delle attenzioni dei genitori, concentrate su Walker. Eppure, quando quel fratello va a fare la rivoluzione e non torna la sera dall’occupazione della scuola, tocca a Walker sopportare “la bufera in casa”. Ma si sa, i bambini “stampati di baci e carezze” sono quasi sempre gli altri.
Pedofilia, morti ammazzati, manicomi, cimiteri, tra Cinisello, Ostuni e Castelpusterlengo, tutto è sfiorato, con umorismo e preveggenza dei sentimenti. “Santa Rosalia, stella propizia ai naviganti, fermissima colonna contro i terremoti, decoro e amore della chiesa palermitana”, recita la vecchia Carmelina, siciliana: “se me la riporti, non guardo più Biùtifull per un anno intero”. Prega per Cica, che sembra scomparsa. Il più spaventato di tutti è suo padre, chiuso in un muro dopo il suicidio della moglie; e Cica si difende, da lui e da tutti. “Sono senza parole”, le dice il bel Geco, vedendola per la prima volta con un vestito. “Se le avessi, non sapresti cosa farci”, gli risponde Cica, appunto perché Geco le piace. Il romanzo tende la sua rete mobile tra tutte le disperazioni e le diffidenze, trascinandole con la velocità  del caso, e la sapienza di rimandi e rivelazioni del romanzo perfettamente strutturato. L’ultima parola sarà  infatti al personaggio più sfortunato all’apparenza. Mi sa che non mi ama, esita a un certo punto un adolescente. “Succede”, gli dice Walker, e si illumina: “ma non importa, io amo lo stesso”.


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