by Editore | 3 Febbraio 2012 8:31
NEW YORK – Le elezioni americane entrano finalmente nel vivo rimettendo al centro del dibattito le due vere capitali del mondo libero: Las Vegas e Hollywood. Barack Obama rivela le armi segrete con cui risponderà alla sfida di Mitt Romney: i divi del cinema. Da Leonardo DiCaprio a George Clooney gli attori più progressisti di Hollywood corrono in soccorso del presidente. E proprio mentre nello splendore del mitico “strip” di Las Vegas, Nevada, il miliardario Donald Trump annuncia l’endorsement per il miliardario Mitt Romney: alla vigilia del caucus che domani rivelerà all’America chi è l’atteso vincitore della quarta puntata delle primarie nello stato dei casinò (anche senza accento, lì legali).
I nomi dei tifosi hollywoodiani sono spuntati nelle carte con cui ogni politico deve rendere conto dei finanziamenti. In questo il presidente è ancora il più amato. La campagna per la rielezione ha raccolto l’anno scorso 140 milioni di dollari. Romney, il candidato che con la vittoria di martedì in Florida si è avvicinato alla nomination, ha messo solo 57 milioni in saccoccia.
Ma a parte il fatto che Mitt è ricco di suo (21 milioni all’anno, ultima dichiarazione) tutto il partito repubblicano è miracolato da una sentenza della Corte Suprema che ha stabilito che le corporation hanno gli stessi diritti dei cittadini: anche di finanziare i candidati. Sono i soldi raccolti nei cosiddetti Super Pac, cioè la versione “dopata” dalla nuova legge dei political acion committees. Grazie a questo meccanismo i candidati del Grand Old Party hanno raccolto quattro volte tanto i democratici. American Crossroads, l’associazione di Karl Rove, ex consigliere di George W. Bush, ha portato 51 milioni di dollari. Restore Our Future, il braccio economico di Romney, e Winning Our Future, quello del rivale Newt Gingrich, 38. Tutti contro Priorities Usa, il Super (super?) Pac di Obama di dollari: che ha raccolto “solo” 19 milioni.
Così a Barack non resta che affidarsi alle stelle. Proprio al suo SuperPac Steven Spielberg ha sganciato 100mila dollari. Eva Longoria di “Casalinghe disperate” ha dato tutta se stessa nella raccolta fondi che ha portato fino a 500mila dollari. E poi ci sono le donazioni individuali al comitato elettorale vero e proprio – e che quindi non possono oltrepassare i 5mila dollari a coppia – fatte da una lista lunga quanto il carpet del Kodak Theatre: Leonardo Di Caprio, Will Smith, Melanie Griffith, George Clooney, Bridget Fonda. Nomi che fanno più rumore di per sé che per il tintinnio dei dollari. Al contrario degli amici di Romney: che incassa invece 750mila dollari dagli ex colleghi di Bain Capital, 385mila dai manager della superbanca Goldman Sachs e via di riccone in riccone.
L’ultimo paperone è appunto Donald Trump. Il palazzinaro miliardario, universalmente noto per la svolazzante capigliatura che ricopre una fronte inutilmente spaziosa, ha scelto umilmente il suo Trump Hotel Las Vegas per annunciare al mondo che sta con Romney. Mettendo finalmente fine alla telenovela sulla sua possibile candidatura. E dando un decisivo colpo alle speranze di rimonta di Newt Gingrich. Al quale non resta adesso che tenersi stretto il suo finanziatore Sheldon Adelson. Chi è? Ma il re dei casinò: e di Las Vegas naturalmente.
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