Gazprom ammette: tagli al gas anche verso l’Italia

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Anche ieri, del resto, Snam Rete Gas registrava dall’ingresso di Tarvisio un calo del 30% dei rifornimenti. Dopo un rimpallo di affermazioni contrastanti fra Mosca e Unione europea, ieri l’amministratore delegato di Gazprom Alexander Krulgov ha ammesso che il suo colosso «non è attualmente in grado di fornire ai partner dell’Europa orientale i volumi di gas richiesti». Krulgov ha assicurato che i volumi di gas previsti dai contratti di fornitura in corso con l’Europa verranno tuttavia rispettati. Ma ha riconosciuto che, «per alcuni giorni» si sono dovute ridurre del 10% le forniture a causa del maltempo. Il numero uno di Gazprom ha anche assicurato che, appena finita l’emergenza, i rifornimenti ritorneranno ai livelli normali. Grazie. Contemporaneamente alle dichiarazioni di Krulgov sono arrivate attraverso la agenzia Ria Novosti le parole di Vladimir Putin. «La priorità  di Gazprom – ha detto il primo ministro – è quella di fornire il mercato nazionale». Premesso questo, Putin ha chiesto a Gazprom di soddisfare le richieste europee una volta soddisfatte le necessità  interne. «Vi chiedo di fare tutti gli sforzi per soddisfare le necessità  dei nostri partner stranieri, garantendo però l’obiettivo principale della compagnia energetica che è quella di rispondere ai bisogni interni della Russia». Nei giorni scorsi Gazprom è stata accusata di aver tagliato le forniture di gas all’Europa riducendo in particolare i flussi verso Germania, Polonia, Slovacchia, Austria, Ungheria, Bulgaria, Romania, Grecia e Italia. Da quattro giorni a questa parte il flusso di gas verso l’Italia è in diminuzione. Ai punti di ingresso di Tarvisio gli arrivi di gas dalla Russia verso l’Italia sono via via diminuiti: dell’11% il primo febbraio, del 20% il giorno dopo e del 30% il tre febbraio e ancora ieri del 30%. Nei giorni scorsi il direttore generale di Gazprom Export Alexander Medvedev ha accusato l’Ucraina, che controlla i gasdotti che trasportano il gas verso l’Europa, di «assorbire quotidianamente volumi di gas equivalenti a 60 miliardi di metri cubi l’anno, una quantità  che supera significativamente i volumi contrattuali». Una vecchia diatriba, in cui l’Europa occidentale ci va di mezzo. Tutto questo mentre l’eccezionale ondata di gelo proveniente da est continuerà  a farsi sentire in tutto il continente, Italia compresa.


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