by Editore | 7 Febbraio 2012 7:31
MILANO – Banche in manovra sui loro prestiti. Non è un caso che Unicredit, Intesa Sanpaolo e Banco Popolare, quasi contemporaneamente, abbiano annunciato di voler ricomprare alcune delle loro vecchie emissioni obbligazionarie. L’esigenza nasce dalla necessità di allinearsi alle richieste dell’Eba, in vista delle verifiche sulla solidità del patrimonio, programmate per l’8 e il 9 febbraio. L’opportunità è stata creata grazie a una riforma di Bankitalia che permette a una banca di ricomprare un’emissione senza dover emettere titoli uguali o di qualità superiore, prima di richiamare un bond, e la liquidità per procedere al riacquisto è stata fornita dalla Bce. Morale le banche possono ricomprare alcuni dei loro debiti a prezzi scontati con i soldi presi a prestito dall’istituto di Francoforte. L’effetto è positivo sotto tanti profili: la banca guadagna perché offre un premio rispetto ai valori di mercato, ma uno sconto rispetto al valore nominale dell’emissione, inoltre questi bond offriranno interessi superiori sia rispetto ai tassi attuali sia rispetto a quanto offerto dalla Bce.
Unicredit, che aveva annunciato l’operazione lo scorso 24 gennaio, ieri ha comunicato i risultati: con un investimento di 1,32 miliardi, il gruppo si è ricomprato bond che avevano un valore nominale di 1,86 miliardi incassando una plusvalenza lorda di 530 milioni (vale a dire 11-12 punti di patrimonio). A conti fatti, ipotizzando una buona adesione, l’operazione annunciata ieri da Intesa dovrebbe generare invece circa 260 milioni di plusvalenza (8 punti base di Core Tier 1) per riacquistare delle emissioni che hanno un valore nominale di 3,75 miliardi. Il Banco Popolare ha invece annunciato un buy back su 4 miliardi di emissioni da cui dovrebbe generare circa mezzo miliardo di plusvalenza (o 55 punti base). Come spesso avviene in questi casi chi prima arriva meglio alloggia, perché alcuni di questi bond bancari che fino a un mese fa valevano meno della metà del nominale, dopo la mossa di Unicredit, hanno tutti registrato grandi performance.
Nei prossimi giorni anche Ubi e Mps potrebbero annunciare operazioni simili. La banca bergamasca negli anni ha collocato sul mercato circa 3,6 miliardi di obbligazioni di questo tipo, mentre per l’istituto senese la cifra è poco significativa, dato che complessivamente riguarderebbe circa 650 milioni di vecchie obbligazioni Antonveneta. Infine ieri Fitch ha tagliato il giudizio sulla qualità del debito su cinque banche italiane: Mps e Banco Popolare sono entrambe scese da BBB+ a BBB, Iccrea Holding e Ubi scivolano da A- a BBB+ , Intesa Sanpaolo passa da A ad A-. Infine tre banche che erano già state giudicate A- come Unicredit, Popolare di Sondrio e Banco di Desio, sono state tolte dal credit watch negativo.
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