Carceri, Schifani: Risolvere il problema, o passo indietro di tutti

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Roma – «La politica, le istituzioni, il Parlamento e il governo, tutti noi bisogna che ci si metta in discussione perché se non riusciamo a risolvere questo problema è giusto che ognuno faccia un passo indietro». Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, conversando con i giornalisti al termine della visita di oggi al carcere romano di Regina Coeli.

«L’emergenza carceraria – ha aggiunto Schifani – è ormai un fatto ineludibile ed improcrastinabile, perché ne va del senso di civiltà  del paese. Dobbiamo avere il coraggio di metterci in discussione».

I Sindacati di Polizia criticano il Decreto: Risorse non bastano – Le strutture e gli organici della Polizia di Stato «sono del tutto insufficienti a garantire la realizzazione» del progetto contenuto nel decreto contro il sovraffollamento carcerario. E’ quanto si legge nel documento consegnato alla commissione Giustizia della Camera dal Sindacato autonomo di Polizia (Sap). Oggi pomeriggio si sono svolte le audizioni informali sul dl carceri, e le relazioni delle diverse sigle sindacali sono tutte alquanto critiche sul provvedimento.
Sotto tiro gli obblighi di sorveglianza caricati sugli agenti a causa della destinazione degli arrestati in flagranza ai domiciliari o nelle camere di sicurezza delle Questure, caso quest’ultimo che, sostiene il Silp-Cgil, «determinerebbe un evidente peggioramento delle condizioni personali degli arrestati». «Contrarietà  e non condivisione» esprime anche il Siulp, che denuncia nel suo documento il rischio del «blocco degli operatori» con «conseguente mancanza delle pattuglie dedicate al controllo del territorio».
Tutt’altro l’orientamento del Sappe, il sindacato della Polizia penitenziaria, che giudica «positive e significative» le misure varate dal Governo, ma tende una mano ai ‘colleghi’: propone infatti di «potenziare il ruolo della Polizia penitenziaria incardinandolo negli uffici per l’esecuzione penale esterna per svolgere in via prioritaria rispetto alle altre forze di polizia la verifica del rispetto degli obblighi di presenza che sono imposti alle persone ammesse alle misure alternative della detenzione domiciliare e dell’affidamento in prova».

La Lega presenta 500 emendamenti al decreto – Sono cinquecento gli emendamenti al decreto sul sovraffollamento delle carceri presentati dalla Lega nord in commissione Giustizia alla Camera. E’ stato il capogruppo del Carroccio in commissione, Nicola Molteni, ad annunciarlo ai cronisti. «Faremo una opposizione durissima – ha spiegato – contro un provvedimento che non risolve i problemi delle carceri e aumenta la percezione di insicurezza dei cittadini. E’ un indulto mascherato».
Tra i punti maggiormente contestati dai leghisti l’articolo 1 del decreto, che nella versione del Senato fissa i domiciliari come destinazione prioritaria degli arrestati in flagranza per reati minori, i quali solo in subordine potrebbero finire nelle camere di sicurezza di Questure e caserme oppure in carcere, per indisponibilità  del domicilio o a causa della loro pericolosità  sociale. La Lega chiede inoltre di estendere la lista dei reati per i quali non è possibile l’assegnazione ai domiciliari, e lo stralcio della norma che prevede la chiusura entro un anno degli Ospedali psichiatrici giudiziari. «I soldi stanziati – ha detto Molteni – vanno spostati a beneficio della sicurezza».
Il provvedimento dovrebbe approdare domani pomeriggio in aula a Montecitorio. Secondo quanto si è appreso da fonti della commissione gli emendamenti sono in tutto 515. «Ne abbiamo presentati pochi – ha detto dal canto suo la capogruppo del Pd in commissione, Donatella Ferranti, che è anche relatrice del provvedimento – in particolare pensiamo di precisare meglio il concetto di pericolosità  sociale e di chiedere al Governo un impegno per finanziare gli straordinari del personale chiamato a fare le udienze di convalida entro le 48 ore dall’arresto».

MuMura (Idv): Infettati da trasfusioni non paghino chiusura Opg – «E’ davvero sorprendente – afferma in una nota Silvana Mura, deputata dell’Idv – che una parte cospicua volta a finanziare la norma del Dl svuota carceri che chiude gli ospedali psichiatrici giudiziari, venga dal fondo per risarcire coloro che sono stati infettati da trasfusioni con sangue infetto».
«Il comma 7 dell’articolo 3 ter, inserito in Senato, prevede purtroppo – prosegue l’esponente dipietrista – un taglio di 24 milioni all’anno al fondo istituito dal governo Prodi per risarcire le persone trasfuse con sangue infetto. Ci auguriamo che si sia trattato di un errore al quale il governo vorrà  porre riparo dal momento che il tema è estremamente delicato e la questione dei danneggiati a seguito di trasfusione – conclude Mura – è ancora aperta».


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