by Editore | 7 Febbraio 2012 7:40
ROMA – Nell’Italia stretta dal gelo è il mercato del lavoro a surriscaldare la scena. A tenere alta la tensione ieri sono scese in campo le due ministre Cancellieri (Interni) e Fornero (Welfare) con battute che hanno contribuito a gettare benzina sul fuoco. Catturano l’attenzione anche i dati diffusi ieri dalla Cgil sulla questione dell’articolo 18: su 31 mila cause contro licenziamenti illegittimi, tra il 2007 e il 2011, i reintegri sul posto di lavoro sono stati solo l’1 per cento (circa 300 di cui 270 hanno scelto il risarcimento). Si tratterebbe dunque di un fenomeno piuttosto limitato che non giustificherebbe il pressing di governo e Confindustria.
Bagarre sulla questione giovanile: «Gli italiani sono fermi mentalmente al posto fisso, nella stessa città , magari accanto a mamma e papà », ha detto il ministro degli Interni. «Uno degli scopi di questo governo è non dare l’illusione del posto fisso a vita che non si può promettere», ha aggiunto Elsa Fornero. Osservazioni, che senza l’appoggio di dati di fatto e argomenti sociologici concreti, hanno fatto sobbalzare sindacati e associazioni giovanili. «Basta con i clichè sui giovani e con le battute da bar», ha replicato l’associazione giovanile della Cgil e si avanzano considerazioni sui molti giovani che vanno a studiare all’estero, sulle difficoltà a trovare casa in affitto o lavoro in un piccolo centro del Sud. «Nell’Unione europea l’Italia è ormai il secondo paese dopo la Romania per emigrazione, soprattutto giovanile», hanno dichiarato polemicamente l’Unione degli Studenti e il Coordinamento universitario.
Le battute non hanno contribuito a rasserenare il clima e ieri lo stesso Monti, nel corso della conferenza stampa con il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria, ha sentito la necessità di gettare acqua sul fuoco: «Nessuna intenzione di esasperare animi sul mercato del lavoro, stiamo cercando il dialogo con le parti sociali». Gurria è stato ospite di un incontro ieri all’Arel di Enrico Letta dove, tra gli altri, ha partecipato ad un giro di tavolo il direttore della Banca d’Italia Saccomanni. «Le manovre del 2011 daranno un impulso alla crescita», ha detto e ha giudicato eccessivamente pessimistiche le stime dell’Fmi (-2,2 nel 2012). Con uno spread a 300 infatti l’Italia, secondo Via Nazionale, già nel quarto trimestre avvertirà segni di ripresa e nel 2013 totalizzerà +0,8 (la stima del governo è zero). Saccomanni ha anche annunciato che nel prossimo Consiglio europeo i «buffer temporanei» anticrisi imposti dall’Eba alle banche europee potrebbero essere modificati nel senso di un maggior lasso di tempo per gli istituti per procedere alle ricapitalizzazioni.
Intanto in vista del terzo incontro, previsto nei prossimi giorni, tra il ministro del Welfare e i sindacati, oggi si vedranno Cgil-Cisl-Uil con l’obiettivo di stilare un documento comune. Sul tappeto l’apertura del leader della Cisl Bonanni che anche ieri ha parlato di mantenimento dell’articolo 18 ma di «robusta manutenzione». Mentre Guglielmo Loy (Uil) ha insistito sulla riprogrammazione degli 8 miliardi della Ue a favore dell’occupazione.
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