Amendola, l’opera d’arte nel suo farsi

Loading

Il pantheon creato da Amendola, esposto fino al 17 febbraio nella mostra Happenings e Pinacoteca di Ritratti d’Artista presso la Fondazione Giorgio Marconi di Milano, documenta gli artisti «dietro le quinte», ripresi nelle fasi più delicate del lavoro, nell’intimo delle loro abitazioni o nel chiuso dell’atelier. Allestita su due dei quattro piani della Fondazione Marconi, la mostra si articola in due sezioni, rispettivamente dedicate al processo di elaborazione dell’opera e ai ritratti dei singoli artisti. Da entrambe le sezioni trapela l’atmosfera di empatia instauratasi tra fotografo e artista nel momento dello scatto: Amendola rivela rara sensibilità  nell’interpretare attraverso l’obiettivo fotografico il carattere dell’artista e soprattutto della sua opera, svelando i processi che ne determinano la realizzazione. 
Da quando generi e tecniche artistiche tradizionali sono entrati in crisi, in seguito all’insorgere delle nuove concezioni estetiche introdotte dalle avanguardie storiche prima e dalle neovanguardie poi, la comprensione delle modalità  di esecuzione e dei procedimenti sottesi all’opera diviene una chiave di lettura ancora più rilevante per la esegesi dell’opera stessa. Le fotografie di Amendola sono dunque una testimonianza preziosa dell’opera nel momento del suo farsi. Questi scatti costituiscono infatti una finestra privilegiata che si apre sull’universo dell’artista, di cui siamo invitati a scoprire movimenti e azioni altrimenti invisibili.
Attraverso le immagini vengono alla luce artifici e rituali nascosti della creazione artistica: Alberto Burri impegnato a plasmare con la fiamma ossidrica la superficie plastica trasparente, quasi a formare un tutt’uno con la combustione, Emilio Vedova interamente coperto di colore dopo avere ingaggiato la sua personale lotta con la tela o Antonio Recalcati con il volto bendato, sdraiato sul quadro per imprimere sulla vernice la traccia del proprio corpo. Amendola rende tangibili processi e azioni che stanno dietro e dentro all’opera. Nel far ciò dimostra grande discrezione e garbo che, insieme al suo sicuro gusto estetico, contribuiscono a renderlo testimone ideale delle esperienze artistiche contemporanee. E questo nonostante il suo interesse per l’arte non si limiti all’oggi, ma si estenda alla scultura rinascimentale, come nelle foto delle sculture di Michelangelo Buonarroti (esposte tra l’altro all’Hermitage di San Pietroburgo nel 2007), di Donatello o Jacopo Della Quercia. Immagini fortemente evocative in cui Amendola dimostra, ancora una volta, il suo talento nell’interpretare e nel rileggere l’opera d’arte, restituendola a una nuova esistenza fotografica.


Related Articles

McLuhan. Ultime profezie dal Villaggio Globale

Loading

“La tecnologia cancella l’identità  privata perché il mittente diventa il messaggio”   Le riflessioni del sociologo in un saggio scritto nel 1973 Dire che il libro è obsoleto non significa dire che si estinguerà  ma che è destinato a trasformarsi, con l’elettronica, in una forma d’arteLa comunicazione non avviene attraverso il semplice trasporto di dati: chi invia l’informazione diventa l’informazioneQuello che sta davvero cambiando è che lo sfondo è più importante della figura e gli effetti precedono le cause 

Scene da un patrimonio

Loading

Acqua e paesaggi, buone azioni per il bene comune.    Il nuovo saggio di Salvatore Settis propone un’etica condivisa per proteggere gli interessi collettivi e riscoprire il valore della cittadinanza. I conti non tornano con le ricette che creano disuguaglianze e bassifondi. La Costituzione come baluardo: ecco la zattera di salvataggio secondo l’autore 

La bustarella nelle mutande

Loading

Il malaffare nazionale porta con sé un eccesso di immaginazione. C’è chi inghiotte un documento compromettente, chi nasconde dobloni nel puff. Si ruba sulle carceri, sui vecchietti, persino sulle tombe Fenomenologia della Tangente da Mani Pulite a oggi 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment