by Editore | 10 Febbraio 2012 10:22
Resta non risolto il nodo dei detenuti appartenenti a questa categoria in attesa di giudizio, che restano durante i tre gradi di giudizio ristretti nelle normali carceri, strutture non idonee alle loro condizioni. Il decreto svuota carceri ha sollevato numerose polemiche alle quali il ministro della Giustizia ha replicato. «Nessuno – ha detto Paola Severino – ha mai pensato di rilasciare in libertà persone pericolose: lo stato di detenzione rimarrà per i malati con disturbi mentali che hanno compiuto delitti, ma, con questa riforma sarà incentivata la loro cura e saranno restituiti alla vita civile quelli che sono guariti anche dal male mentale, perché guarire si può. Basta con gli “ergastoli bianchi”». L’associazione “Stop opg” approva la decisione politica di superamento degli opg. Ma – memore delle criticità emerse con la normativa Basaglia – ammonisce a non ripetere gli errori avvenuti con la legge 180, nel 1978, con il superamento degli ex ospedali psichiatrici. Allora i malati “ex op” furono per anni abbandonati a se stessi. Oggi, dice “Stop opg”, c’è il rischio che «le venti strutture regionali si trasformino in nuovi opg sotto mentite spoglie. E c’è il rischio che i detenuti dimessi perché non più pericolosi (ma pur sempre malati) non trovino, una volta “liberi”, strutture idonee ad accoglierli».
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