Addio manicomi giudiziari da oggi mille detenuti in cerca di una seconda vita

Loading

Resta non risolto il nodo dei detenuti appartenenti a questa categoria in attesa di giudizio, che restano durante i tre gradi di giudizio ristretti nelle normali carceri, strutture non idonee alle loro condizioni. Il decreto svuota carceri ha sollevato numerose polemiche alle quali il ministro della Giustizia ha replicato. «Nessuno – ha detto Paola Severino – ha mai pensato di rilasciare in libertà  persone pericolose: lo stato di detenzione rimarrà  per i malati con disturbi mentali che hanno compiuto delitti, ma, con questa riforma sarà  incentivata la loro cura e saranno restituiti alla vita civile quelli che sono guariti anche dal male mentale, perché guarire si può. Basta con gli “ergastoli bianchi”». L’associazione “Stop opg” approva la decisione politica di superamento degli opg. Ma – memore delle criticità  emerse con la normativa Basaglia – ammonisce a non ripetere gli errori avvenuti con la legge 180, nel 1978, con il superamento degli ex ospedali psichiatrici. Allora i malati “ex op” furono per anni abbandonati a se stessi. Oggi, dice “Stop opg”, c’è il rischio che «le venti strutture regionali si trasformino in nuovi opg sotto mentite spoglie. E c’è il rischio che i detenuti dimessi perché non più pericolosi (ma pur sempre malati) non trovino, una volta “liberi”, strutture idonee ad accoglierli».


Related Articles

Tubercolosi nel reparto neonati primo contagio, è allarme a Roma

Loading

Controlli su 1300 bimbi nati al Gemelli tra marzo e luglio. Lo screening deciso dopo la scoperta dell’infezione di un’infermiera Ed è polemica 

Distanza di insicurezza. L’emergenza umanitaria del lavoro sessuale

Loading

Parlano le sex workers, non riconosciute come lavoratrici, spesso migranti e senza documenti, non accedono agli aiuti statali. Per loro una raccolta fondi “Nessuna da sola”

Milano, candidati a confronto. Bomprezzi: “Occuparsi delle persone con disabilità  vuol dire occuparsi di tutti”

Loading

Franco Bomprezzi, giornalista e blogger, candidato nella lista civica “Milano per Pisapia”. “La disabilità  è prima di tutto un problema di cittadinanza. In questi anni Milano è diventata città  scomoda e non facile da vivere”

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment