Via libera alla “banda larghissima”

by Editore | 12 Gennaio 2012 8:01

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ROMA – Si è sbloccata la partita della banda larghissima in Italia- le autostrade digitali che portano internet super veloce, fino a 100 Megabit, con fibra ottica nelle case. Agcom (Autorità  garante delle comunicazioni) ha deciso ieri le prime regole; la Regione Lombardia ha deliberato di procedere con un piano per assicurare una buona copertura dei servizi.
Il consiglio di Agcom ha deciso all’unanimità : Telecom Italia dovrà  pubblicare entro due mesi un’offerta all’ingrosso, per consentire agli altri operatori di offrire servizi banda larghissima al pubblico. Telecom dovrà  dare ai concorrenti varie modalità  di accesso alla sua nuova rete in fibra (che sta costruendo): “end to end”, “Vula” (virtual unbundling), “bitstream”. Nel primo caso, significa che i concorrenti potranno prendere vari pezzi di rete da Telecom, fino all’utente. Il Vula e il bitstream sono connessioni più virtuali, invece, tra l’operatore e la rete Telecom. Gli operatori alternativi a proposito stavano facendo battaglia: chiedevano di avere anche l’unbundling fisico (non virtuale), una modalità  di accesso molto completa. È la stessa, per intenderci, da cui sono nate le offerte Adsl più economiche. Peccato che Telecom abbia scelto un tipo di rete in fibra dove al momento non è possibile tecnicamente l’unbundling fisico. Agcom cerca di consolare gli operatori di questa perdita in due modi. Primo, impone a Telecom di dare l’unbundling fisico “non appena tecnicamente possibile” (bisogna aspettare che la tecnologia maturi). Secondo, stabilisce che i prezzi di Telecom ai concorrenti, per bitstream e Vula, devono essere orientati al costo in tutte quelle zone in cui non ci sia già  una “concorrenza sostanziale”. Prezzi orientati al costo della rete- quindi non fatti liberamente da Telecom- è quanto avevano chiesto i concorrenti. 
Dovrebbe quindi sbloccarsi il mercato banda larghissima, che in Italia è restato impantanato per anni (e invece ha fatto strada in altri Paesi europei, per esempio nella vicina Francia). “Vedremo: tutto dipenderà  dai prezzi della futura offerta all’ingrosso”, fanno sapere da Vodafone. Una buona notizia arriva anche dalla Regione Lombardia: a fine dicembre ha deciso che stanzierà  80 milioni di euro per una futura società , la quale svilupperà  un piano banda larghissima. Comincerà  sperimentando la fibra nelle case di Monza e nei distretti industriali di Vimercate. Idem a Bergamo e a Brescia, ma in collaborazione con Metroweb (società  che intende portare la fibra in città  del Centro Nord, anche con l’aiuto della Cassa Depositi e Prestiti). La Regione lavorerà  anche per estendere l’Lte (banda mobile che è l’evoluzione dell’Umts/Hpsa) in tutta la Lombardia, collaborando con Infratel (società  sotto l’egida del Ministero allo Sviluppo Economico).

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