Via libera alla “banda larghissima”
ROMA – Si è sbloccata la partita della banda larghissima in Italia- le autostrade digitali che portano internet super veloce, fino a 100 Megabit, con fibra ottica nelle case. Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) ha deciso ieri le prime regole; la Regione Lombardia ha deliberato di procedere con un piano per assicurare una buona copertura dei servizi.
Il consiglio di Agcom ha deciso all’unanimità : Telecom Italia dovrà pubblicare entro due mesi un’offerta all’ingrosso, per consentire agli altri operatori di offrire servizi banda larghissima al pubblico. Telecom dovrà dare ai concorrenti varie modalità di accesso alla sua nuova rete in fibra (che sta costruendo): “end to end”, “Vula” (virtual unbundling), “bitstream”. Nel primo caso, significa che i concorrenti potranno prendere vari pezzi di rete da Telecom, fino all’utente. Il Vula e il bitstream sono connessioni più virtuali, invece, tra l’operatore e la rete Telecom. Gli operatori alternativi a proposito stavano facendo battaglia: chiedevano di avere anche l’unbundling fisico (non virtuale), una modalità di accesso molto completa. È la stessa, per intenderci, da cui sono nate le offerte Adsl più economiche. Peccato che Telecom abbia scelto un tipo di rete in fibra dove al momento non è possibile tecnicamente l’unbundling fisico. Agcom cerca di consolare gli operatori di questa perdita in due modi. Primo, impone a Telecom di dare l’unbundling fisico “non appena tecnicamente possibile” (bisogna aspettare che la tecnologia maturi). Secondo, stabilisce che i prezzi di Telecom ai concorrenti, per bitstream e Vula, devono essere orientati al costo in tutte quelle zone in cui non ci sia già una “concorrenza sostanziale”. Prezzi orientati al costo della rete- quindi non fatti liberamente da Telecom- è quanto avevano chiesto i concorrenti.
Dovrebbe quindi sbloccarsi il mercato banda larghissima, che in Italia è restato impantanato per anni (e invece ha fatto strada in altri Paesi europei, per esempio nella vicina Francia). “Vedremo: tutto dipenderà dai prezzi della futura offerta all’ingrosso”, fanno sapere da Vodafone. Una buona notizia arriva anche dalla Regione Lombardia: a fine dicembre ha deciso che stanzierà 80 milioni di euro per una futura società , la quale svilupperà un piano banda larghissima. Comincerà sperimentando la fibra nelle case di Monza e nei distretti industriali di Vimercate. Idem a Bergamo e a Brescia, ma in collaborazione con Metroweb (società che intende portare la fibra in città del Centro Nord, anche con l’aiuto della Cassa Depositi e Prestiti). La Regione lavorerà anche per estendere l’Lte (banda mobile che è l’evoluzione dell’Umts/Hpsa) in tutta la Lombardia, collaborando con Infratel (società sotto l’egida del Ministero allo Sviluppo Economico).
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