Tir, allarme nei supermercati “Scorte esaurite in due giorni” a Roma scontri pescatori-polizia

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ROMA – I banchi “magri” delle pescherie di Venezia. Gli scaffali dei mercati a Roma, Napoli e Palermo desolatamente privi di latte fresco, zucchine, arance siciliane. Ristoranti con menù ridotti. Le file ai distributori di benzina. Frutta e verdura che non arriva ai punti vendita. I prezzi che improvvisamente aumentano del 200 per cento, gonfiati dalla speculazione. E un allarme, quello lanciato dalla Coldiretti, che riporta quasi ai tempi della guerra: «Entro due giorni nei negozi e supermercati le ultime scorte saranno esaurite».
La forza d’urto della protesta dei tir e dei pescatori, giunta al terzo giorno con un bilancio di 12 camionisti arrestati (sono 15 in tutto da lunedì a oggi) e 5 feriti negli scontri con la polizia davanti a Montecitorio, si è riverberata là  dove fa più male, nelle tasche e sulla tavola degli italiani. La distribuzione ai negozi dei prodotti deperibili (carne, formaggi, frutta, verdura, pesce), di norma 50 mila tonnellate al giorno, si è ridotta secondo Federdistribuzione del 60 per cento, con un crollo nelle vendite del 40 per cento. «L’Italia è spaccata in due – spiegano – i collegamenti tra Nord e Sud sono ancora difficoltosi. Questa è la stagione di arance e mandarini siciliani, ma nei punti vendita non arrivano proprio». Il danno al settore agroalimentare made in Italy, stima la Coldiretti (che a Roma, Milano, Napoli e Lodi ha regalato ai cittadini 50 tonnellate di frutta e verdura altrimenti destinate a marcire), è arrivato a quota 100 milioni di euro. 
L’effetto speculazione è stato immediato. Il prezzo dei prodotti provenienti dal Sud è aumentato, in alcuni casi triplicato. Un chilo di zucchine il 15 gennaio, nel primo giorno di protesta del movimento dei Forconi in Sicilia, costava al dettaglio tre euro. Oggi 7 euro e 50. L’insalata da 2 euro al chilo è passata a 4 euro e 30. Il costo delle arance è raddoppiato, così come quello di spinaci e broccoli. Federconsumatori ha fatto subito i conti in tasca alle famiglie. Con due settimane di blocco dei camion, la spesa media mensile aumenterà  di 144 euro. Con tre settimane, 280 euro. In difficoltà  anche i ristoranti di pesce. Gli ordinativi per il weekend si fanno oggi, ma i pescherecci sono ancora fermi. In crisi anche i distributori. Manca la benzina in molti impianti del napoletano e a Frosinone. A Ercolano sequestrata una colonnina che erogava la verde e il gasolio a 2 euro al litro. A Ischia cancellati alcuni traghetti per carenza di carburante. 
Nonostante i blocchi alla circolazione si siano ridotti un po’ ovunque (i presidi di “Trasportounito” negli snodi autostradali però rimangono), crescono rabbia ed esasperazione. Ieri davanti a Montecitorio una manifestazione di pescatori contro il caro gasolio e l’introduzione della licenza a punti è degenerata. Inizialmente era una pacifica esposizione di striscioni rivolti al premier Monti («La tua manovra la fa Schettino», si leggeva su uno di questi), poi è diventata uno scontro di piazza, con lancio di bombe carta, cariche della polizia e cinque feriti. E nei presidi dei tir la polizia ha arrestato 12 autotrasportatori per danneggiamenti dei mezzi e aggressioni a colleghi che non volevano aderire alla protesta. Nel caso dei 5 arrestati a Caserta, l’accusa è addirittura di aver inseguito per chilometri con un Fiat Doblò un tir entrato sull’A30 al casello di Pagani-Nocera.
Una giornata di tensioni dunque, mentre alla Camera il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ricordava durante il question time gli sgravi concessi al settore dell’autotrasporto. «È destinatario di una riduzione compensata dei pedaggi autostradali che sarà  pari, per il 2012, a 170 milioni di euro», ha affermato il ministro. Il decreto di ripartizione dei fondi a favore del settore, pari a 400 milioni di euro, «sarà  firmato in tempi brevissimi», ha aggiunto Passera. Nel decreto «saranno garantite le risorse per la proroga degli incentivi per l’utilizzo delle vie del mare per un importo pari a 30 milioni di euro».


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