Teheran denuncia «mano straniera»
E’ la domanda rivolta al segretario generale delle Nazioni unite dall’ambasciatore dell’Iran all’Onu, Mohammad Khazaee. La lettera si riferisce all’attentato che mercoledì a Tehran ha ucciso Mostafa Ahmed Roshan, scienziato coinvolto nel programma nucleare del suo paese. La lettera del rappresentante del’Iran sottolinea che è il primo attentato simile, e afferma «ci sono chiare prove che certi ambienti stranieri stanno dietro questi omidici». La lettera non nomina Israele e gli Stati uniti, ma ricorda che «tali circoli» hanno affermato che questi attentati servono a interrompere il pacifico programma atomico iraniano. E’ vero, è stato detto anche de gli attacchi di «cyber-guerra» con il virus informatico Stuxnet. Bisogna dire che il governo di Tehran non è solo, nella sua convinzione che dietro l’uccisione di scienziati ci sia un servizio segreto eficente come il Mossad israeliano – tanto che tra molti esperti di questioni strategiche si discute piuttosto del perché israele abbia adottato questa strategia: se lo scopo è fermare il programma atomico iraniano, bisognerebbe presumere che pochi scienzxiati siano i soli depositari di tutta la filiera, e questo è improbabile.
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