by Editore | 15 Gennaio 2012 8:15
I dati diffusi dalla Commissione elettorale poche ore dopo la chiusura dei seggi indicano una vittoria chiara. Ma, che guida il partito nazionalista del Kuomingtang (Kmt) si è aggiudicato il 51,6% dei voti contro il 45,6% della sua avversaria, Tsai Ing wen, presidente dell’indipendentista Democratic Progressive Party (Dpp). L’affluenza è stata del 74,4%. «Questa non è la mia vittoria, è la vittoria del popolo di Taiwan» ha dichiarato il presidente riconfermato per altri 4 anni. «Sono stati approvati i nostri sforzi per mettere da parte le controversie e cercare di portare la pace sullo Stretto. Nei prossimi 4 anni i rapporti saranno ancora più pacifici, la fiducia rescerà , e le possibilità di conflitto diminuiranno». Un sospiro di sollievo si è levato anche dalle due sponde del Pacifico. In una dichiarazione di congratulazioni per la vittoria di Ma, la Casa bianca ha sottolineato che «la pace sullo Stretto, la stabilità e le migliorate relazioni, in un contesto senza intimidazioni, sono molto importanti per gli Stati uniti». Washington aveva lasciato capire, pur non ufficialmente, che diffidava della linea della candidata del Dpp, che pur non propugnando in questa tornata elettorale una linea apertamente indipendentista aveva prefigurato un cambiamento di rotta. Un ritorno delle tensioni tra la Repubblica di Taiwan e la Cina è l’ultima cosa che gli Usa vogliono, nel momento in cui la crisi globale acuisce i contenziosi con Pechino. Scontato il giubilo della Cina continentale. L’ufficio per gli affari di Taiwan ha fatto subito sapere, tramite l’agenzia ufficiale Xinhua, che la vittoria di Ma dimostra come «lo sviluppo pacifico dei legami» negli ultimi 4 anni, sia «la via giusta che ha ottenuto il sostegno della maggioranza dei compatrioti taiwanesi». La candidata sconfitta, Tsai Ing wen, ha riconosciuto subito la vittoria dell’avversario e si è detta dispiaciuta per aver deluso gli elettori del Dpp, al quale ha offerto le proprie dimissioni. Il Kuomintang ha confermato anche la propria maggioranza in parlamento, dove ha ottenuto 64 seggi su 113, registrando tuttavia un calo consistente rispetto agli 81 deputati guadagnati nel 2008.
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