Si spara, psicosi esplosiva

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Dopo l’assedio di lunedì, ieri la circolazione è lentamente ripresa in Campania. In mattinata ancora presidi a Palma Campania, Capua, Nola, a Napoli Est e Napoli Nord, ma nel pomeriggio si è tornati alla normalità . Il bilancio è di un manifestante arrestato (Carmine Auriemma, 66 anni di Ottaviano, violenza e minaccia a pubblico ufficiale), 11 autotrasportatori denunciati e a rischio sanzioni fino a 10mila euro, arbitrari blocchi stradali l’accusa. A Portici i Vigili Urbani hanno denunciato un autista dell’Eav che stava sottraendo carburante a un autobus pubblico. Indagini a tappeto per individuare altri responsabili ma anche per risolvere il primo giallo: alle 4 di mattina ieri un autotrasportatore, che aveva deciso di abbandonare il presidio al mercato ortofrutticolo di Pagani, è stato inseguito da una Golf poi bloccata da un colpo di fucile alla portiera. A sparare il padre dell’autista (finito ai domiciliari), avvisato dal figlio. 
Il clima è esplosivo, la prefettura non si fida: al casello Napoli Nord un ingente spiegamento di forze dell’ordine, stessa misura in altri punti nevralgici per impedire che nella notte tornino i blocchi. Le tensioni più forti tra polizia e manifestanti nel salernitano, alla barriera di Mercato San Severino: gli agenti del reparto mobile sono arrivati in massa ieri mattina per rimuovere il blocco cominciato domenica da 150 mezzi pesanti. Sulla carreggiata alcune decine di tir con le ruote squarciate, una misura adottata per convincere quelli che non vogliono scioperare. Nel primo pomeriggio i grossi mezzi hanno ceduto il posto ai camion dei trasportatori locali, ma senza intralciare la viabilità .
In rivolta anche i pescatori. Imbarcazioni ferme contro il «caro gasolio» a Portici e a Salerno, sotto accusa l’aumento dell’Iva sul carburante al 21%. Oggi saranno a Roma al ministero delle Attività  produttive, intanto però sulle saracinesche delle rivendite cominciano a comparire i cartelli «chiuso per lo sciopero dei pescatori». A soffrire di più sono le isole, a Ischia ieri è arrivato solo il 20% della fornitura di latte e niente alle altre voci. A Pomigliano blocco della produzione nello stabilimento Fiat. Fermo anche l’indotto, come la Fma di Pratola Serra. Per la mozzarella di bufala campana Dop danni sul fatturato stimati finora a 600mila euro. A Napoli è scattata subito la psicosi benzina. Serpenti di macchine in attesa di rifornimento davanti ai pochi distributori che ancora hanno carburante (il prezzo è già  salito di 20 centesimi) e lunghe file, ma di pedoni, in attesa dei mezzi pubblici. Chi può lascia la vettura a casa. Nel quartiere Soccavo, addirittura, si sono messi in coda a piedi con le taniche. Non va meglio nei supermercati: scaffali presi d’assalto, in un clima da apocalisse Maya, alla ricerca di frutta, verdura e latticini. Rischiano la chiusura anche i mercati rionali. Da Confcommercio avvertono: «A Napoli il 95% degli impianti non ha carburante. Nelle altre province la percentuale si attesta all’80-85%. Volendo essere ottimisti, la situazione non tornerà  normale prima di giovedì a Napoli, venerdì negli altri centri». Se lo sciopero dovesse perdurare le autoambulanze rischiano di restare a terra.
La protesta si è messa di traverso persino alla Giornata della memoria bloccando per ore in autostrada uno dei vagoni usati per deportare gli ebrei italiani ad Aushwitz che doveva essere esposto in piazza del Plebiscito. È arrivato a destinazione solo lunedì notte. Preoccupato il sindaco Luigi de Magistris: «Credo che questa manifestazione, con queste modalità , sia inaccettabile anche perché mi sembra che una fetta importante delle associazioni di categoria abbia preso le distanze. Mi auguro che il governo metta in campo le azioni necessarie per impedire che le città  ne restino ostaggio». 
A Napoli, poi, si è aggiunto problema a problema: 22 autocompattatori dell’azienda di raccolta dei rifiuti, l’Asia, sono stati danneggiati mentre erano in coda per sversare. Dietro l’angolo il rischio di una nuova comparsa di cumuli (150 le tonnellate rimaste in strada) proprio alla vigilia del responso Ue sulla multa all’Italia, previsto per oggi. Per la polizia municipale la notte è passata facendo da scorta ai mezzi Asia. A Casoria il sindaco invita i cittadini a tenere i sacchetti in casa fino a giovedì. IL VIMINALE Sono state impiegate dalle forze di polizia, su tutto il territorio nazionale, 1.160 unità  di rinforzo, spiega la ministra dell’interno Annamaria Cancellieri che avverte: se dovessero verificarsi strascichi della protesta dei tir «i prefetti potranno, come avvenuto a Roma, far ricorso all’adozione di apposite, mirate ordinanze contingibili e urgenti». Ieri infatti con un’ordinanza del prefetto Giuseppe Pecoraro, è stato imposto lo stop agli assembramenti di tir presso i caselli autostradali all’entrata della capitale. L’ordinanza, valida fino a venerdì, vieta inoltre all’interno del grande raccordo anulare e lungo le strade di accesso alla capitale la circolazione degli automezzi adibiti al trasporto di merci che non siano destinati alla distribuzione a Roma o nella provincia. Nella sua informativa al senato Cancellieri spiega che sono in corso indagini per accertare la presenza di elementi della criminalità  organizzata tra i manifestanti degli autotrasportatori in Sicilia.


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SUL PRESENTE PER IL FUTURO

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Dello stravagante fax dei commissari abbiamo già  dato notizia ieri. Volerci chiudere a mezzo fax è una sconveniente provocazione. La nostra prima risposta è: resistere, resistere. Resistere perché il successo di Hollande dà  speranze di uscire da un’Europa commissariata da banche e Merkel.

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