Sconto agli immigrati, la Lega insorge
ROMA – Il governo farà «una approfondita riflessione e una attenta valutazione» sulla tassa sul soggiorno. I ministri Anna Maria Cancellieri e Andrea Riccardi voglio ripensare sulla somma compresa fra 80 e 200 euro che da fine gennaio un lavoratore immigrato regolare dovrebbe sborsare per avere il permesso o la “carta” che gli permette di restare in Italia e lavorare. Il ministro dell’Interno e quello dell’Integrazione hanno intenzione di rimodulare le tasse in base al reddito e alla composizione familiare. Perché, spiegano i due ministri, in un momento di crisi sono cifre importanti anche per gli immigrati.
L’annuncio però scatena la reazione negativa della Lega e del Pdl che difendono a spada tratta la tassa prevista in un decreto di Roberto Maroni e Giulio Tremonti del 6 ottobre approvato dalla vecchia maggioranza di centrodestra. E il più arrabbiato di tutti è proprio l’ex ministro dell’Interno leghista. «Dico alla ministra Cancellieri di non azzardarsi a toccare il mio decreto, – intima Maroni – sarebbe un atto di vera e propria discriminazione nei confronti dei cittadini padani e italiani, un attacco ai diritti di chi lavora e paga la crisi che la Lega non può accettare». «Giusto», conviene Maurizio Gasparri, «quelle norme non vanno toccate».
L’ex ministro dell’Interno dà così la linea al resto dello schieramento. «Con un così clamoroso trattamento di favore si rischia di codificare una sorta di razzismo all’incontrario che deve essere invece scongiurato», dice la pidiellina Isabella Bertolini. Roberto Calderoli parla di «vergogna» e spiega che non si possono «colpire i nostri pensionati e i nostri lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fine mese» e «prendere posizione contro la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati».
Il senatore pidiellino Lucio Malan, invece, ricorda ai due ministri che la «Costituzione che hanno poche settimane fa di osservare lealmente assegna la funzione legislativa a Senato e Camera, che hanno votato non molti mesi fa anche la tassa sui permessi di soggiorno». E di «sfottò al Parlamento», parla anche l’ex sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. Osvaldo Napoli, vicepresidente del gruppo Pdl ammonisce Monti a «non muover foglia su materie eccentriche rispetto alla natura e al mandato del suo esecutivo. Altrimenti il governo deraglia».
Reazioni molto positive arrivano invece dal centrosinistra. Livia Turco, per esempio, ricorda che «si tratta di una tassa odiosa, frutto di una mania di persecuzione nei confronti degli immigrati» e ne chiede abolizione. Commenta in modo favorevole l’associazionismo cattolico. «È il segno di una grande apertura che accogliamo con favore», commenta Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas Italiana. Anche le Acli auspicano che «si arrivi all’abolizione di questa tassa supplementare, dal carattere iniquo e discriminatorio, introdotta con il famigerato pacchetto sicurezza per motivi meramente propagandistici».
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