Quei dodici disegni di Pasolini, un album di reliquie laiche

by Editore | 18 Gennaio 2012 8:37

Loading

Diciamo subito che quella che è stata inaugurata da poco e che si chiude nel marzo del 2012 è una delle manifestazioni più interessanti ed emotivamente coinvolgenti. 
L’esposizione dei disegni (dodici, in questo caso) di Pier Paolo Pasolini che Giuseppe Zigaina, grande amico del regista assassinato ad Ostia 36 anni fa, custodisce come reliquie laiche, è accompagnata dalle foto di Deborah Beer sul set di Salò. Il percorso della rassegna, curata da Daniele Tarozzi, segue il pensiero di Zigaina sul poeta, sul suo assassinio, sul senso che ha avuto la morte nella sua vita. Zigaina cita infatti, a mo’ di viatico del suo pensiero e anche di questa mostra, il Pasolini di «Cinema impopolare», saggio del 1970: «I registi martiri dunque, per autodecisione, si trovano sempre, stilisticamente, sulla linea del fuoco: ossia sul fronte delle trasgressioni linguistiche.
A furia di provocare il codice (ossia il mondo che ne è utente), a furia di esporsi, essi finiscono con l’ottenere ciò che aggressivamente vogliono: essere feriti o uccisi con le armi che essi stessi offrono al nemico». Per aggiungere poi il suo pensiero di lettura del tutto originale sul mondo poetico e artistico del regista: «È un discorso gergale, come si vede, che offre però la perfetta visione di ciò che accadde a Ostia nella notte tra il primo e il 2 novembre 1975». E così si dipana questo nuovo viaggio casarsese nel mondo dell’autore di Accattone, con i dipinti che seguono, nella parte inferiore della struttura, un certo periodo storico e, in quella superiore, il senso profondo di questa mostra, cioè la «Conchiglia», simbolo evidente della morte, circondata da altri disegni di Pasolini in cui si può leggere il tragitto «occulto» della vita artistica del poeta. E così Zigaina segna prepotentemente il percorso della «morte cercata» da Pasolini fin dagli episodi più scioccanti avvenuti nella vita del poeta, come l’uccisione del fratello Guido durante la guerra partigiana e l’espulsione dal territorio e dal Partito Comunista, dopo la denuncia per molestie sessuali verso alcuni studenti. E il verso pasoliniano di «trasumanar e organizzar» (trasumanar in Dante significa compiere un’azione al di sopra delle possibilità  umane) viene ribaltato da Zigaina nel senso da lui ritenuto giusto, cioè «organizzar il trasumanar», preparare l’ascesi spirituale.

Post Views: 192

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/01/quei-dodici-disegni-di-pasolini-un-album-di-reliquie-laiche/