“Sanzioni pesanti per Vattani inaccettabile happening pro-Salò”

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ROMA – A 20 giorni dall’esplosione del caso-Vattani, per la prima volta il ministro degli Esteri Giulio Terzi parla del console italiano ad Osaka che canta e guida una banda rock neo-fascista che inneggia alla Repubblica di Salò. Ieri, intervistato da Lilli Gruber a “Otto e mezzo”, il ministro ha promesso tutto il suo impegno: «Do la mia parola che il caso verrà  sanzionato nel modo che la Commissione di disciplina del ministero deciderà . Credo possano esserci sanzioni molto pesanti». La storia è esplosa alla fine dell’anno scorso, quando Repubblica.it ha dato la notizia di un video del concerto che il console Mario Vattani aveva guidato nel maggio del 2011 a Roma, prima di assumere il suo incarico in Giappone. Il concerto era un evento di un festival organizzato da Casa Pound, la “casa” del neo-fascismo romano; Vattani nella canzone e nei suoi discorsi ha inneggiato alla Repubblica di Salò, alla violenza con cui rispondere agli estremisti di sinistra, ma soprattutto ha parlato di Repubblica Italiana come “repubblica degli epuratori”. 
Terzi ha ammesso che i tempi delle procedure disciplinari del ministero «sono abbastanza lunghi e sto cercando di accelerarli il più possibile perché sono conscio della delicatezza, dell’impatto mediatico, ma anche della questione di principio». La questione di principio, ovvero il fatto che un rappresentante diplomatico inneggi al fascismo, per Terzi è solo l’ultimo argomento di gravità , ma nelle ultime ore – secondo una fonte diplomatica – anche il Quirinale avrebbe segnalato alla Farnesina la necessità  di una reazione “politica” del ministero di fronte al gesto del console Vattani. Terzi si difende dalle accuse di lentezza: «Appena ho avuto notizia dell’happening rock ho convocato il direttore generale del personale per chiedergli di sottomettere la questione alla Commissione di disciplina». Il ministro riconosce che Vattani «durante la sua carriera ha dato prove di grandissima competenza e di grande attaccamento al servizio». Ma la canzone del console è stato «indubbiamente un atto molto riprovevole, inaccettabile».


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