“Controlli ok, ma non demonizzateci anche a Capri sarebbe stato così”

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MILANO – «Non contesto il merito, ma il metodo. Fare i controlli è giusto, punire chi si comporta scorrettamente anche: ma è possibile che per farlo si debba mettere in piedi un dispiegamento di forze senza precedenti?».
Luca Alfonsi, assessore al Commercio di Cortina: per l’Agenzia delle Entrate i controlli del 30 dicembre sono stati per il recupero dell’evasione. 
«Vedremo, intanto, quante di quelle contestazioni restano in piedi. Ma quello che rifiuto, chiaro e forte, è l’equazione Cortina uguale benessere uguale evasione. Cortina è una località  di alto livello, che tutto il mondo ci invidia, dove ci sono imprenditori che lavorano onestamente da generazioni, pagando le tasse. La stragrande maggioranza è onesta, non ci meritiamo tutto questo».
Dai dati ufficiali risulta che a Cortina un contribuente su due dichiara meno di 20mila euro l’anno. Non le sembra poco, per un posto pieno di alberghi e negozi di lusso?
«Qui non ci sono solo vetrine scintillanti, ma anche piccoli artigiani. Siamo ancora un’oasi felice, ma accanto agli alberghi a cinque stelle ci sono anche tre campeggi. E non ci sono aziende da trecento dipendenti, ma tantissime srl che ne hanno cinque e che non distribuiscono utili. Se i titolari hanno un reddito basso non vuol dire automaticamente che frodano il fisco».
Dai controlli sono emersi anche aumenti degli incassi, da un giorno all’altro, anche del 400 per cento. Lei, che è anche gioielliere, come lo spiega: puro caso o scontrini non fatti?
«Andiamo a vedere di che attività  si tratta: se un giorno vendi un’utilitaria e il giorno dopo due auto di lusso l’incasso è presto fatto. Ripeto: non sono assolutamente contrario ai controlli, anche se non sono simpatici sono necessari e giusti, ma contesto il modo in cui sono stati fatti, con una operazione invasiva, spaventando i clienti nei negozi».
Secondo lei perché è stata scelta Cortina? 
«Perché era un palcoscenico ideale per un atto dimostrativo. Ma le auto di lusso ci sono in ogni città , e a questo punto mi chiedo – senza augurarglielo – se le stesse operazioni verranno fatte d’estate a Capri o Portofino. Piuttosto, se la Guardia di Finanza di Cortina si dissocia dall’operazione dell’Agenzia delle Entrate, vuol dire che non siamo noi soli a considerare il metodo esagerato. In questo modo i cittadini perdono fiducia».
Negli ultimi tempi diverse inchieste hanno fatto emergere alti tassi di evasione in diverse zone del Nord Est.
«Io parlo per Cortina: qui si pagano molte più tasse che altrove. E si dà  lavoro a tantissima gente, si dà  lavoro a tutto il Cadore. Non voglio dire che se si crea occupazione si ha il diritto di essere lasciati in pace, ma di essere rispettati sì. Le località  di montagna che ci fanno concorrenza sono sempre di più, e io mi auguro che questa vicenda non crei un danno alla nostra immagine».
Anche nella sua gioielleria hanno fatto i controlli?
«Da me non sono venuti, ma normalmente ho i controlli della Finanza. E sono sempre in regola. Perché anche se sono assessore alla polizia locale, pago le multe per divieto di sosta come tutti».


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