Nyse-Deutsche Boerse, la Ue contro la fusione
MILANO – Era l’ultimo scoglio da superare ma potrebbe rivelarsi fatale per la nascita di quella che era stata annunciata, oltre un anno fa, come la madre di tutte le fusioni tra le Borse mondiali. L’alleanza societaria tra Deutsche Boerse e il conglomerato Nyse-Euronext (valore complessivo di oltre 8 miliardi di euro) avrebbe trovato un ostacolo se non insormontabile, quanto meno molto serio, nelle autorità di Bruxelles. Un’opposizione che, secondo alcune fonti riportare dalla stampa finanziaria anglosassone (Financial Times e Wall Street Journal) potrebbero addirittura mettere in discussione tutta l’operazione.
Secondo i due quotidiani, che per altro non sono stati smentiti, l’Antitrust dell’Unione europea, concludendo il suo esame sulla fusione che ha messo insieme da una parte la società che gestisce sia il New York Stock Exchange che Euronext (nato dall’alleanza tra Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona) sarebbe arrivata alla conclusione che il matrimonio non s’ha da fare. In particolare, gli uffici del commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia avrebbero raccomandato di bocciare la fusione perché porterebbe a un monopolio nel mercato europeo dei derivati.
La questione, in verità , è già stata dibattuta a lungo tra gli addetti ai lavori, così come tra i consulenti legali di Deutsche Boerse-Nyse e gli uffici dell’Antitrust di Bruxelles. Per questi ultimi, la fusione creerebbe una forza “dominante” sul mercato europeo perché avrebbe in mano oltre il 90 per cento dei futures e dei contratti d’opzione legati ai tassi di interesse europei e agli indici di Borsa. La Ue sarebbe così disponibile a dare il via libera all’operazione a patto che cedano se non tutta, almeno una buona parte delle loro attività nei derivati.
Del resto, anche il dipartimento di Giustizia Usa aveva dato un parere favorevole alla fusione, ma condizionato dalla cessione da parte di International Security Exchange, una sussidiaria della borsa tedesca, del 31,5% detenuto in Direct Edge, la quarta piazza finanziaria Usa.
Ma l’attività sui derivati sarebbe tutta un’altra storia. Anche perché Deutsche Boerse-Nyse – che hanno fatto sapere di non avere ancora ricevuto alcuna nota ufficiale – non intende rinunciare all’attività sui derivati. Secondo i vertici delle due Borse, in particolare del presidente Reto Francione e dal ceo Duncan Niederauer, le argomentazioni della Ue per bloccare la fusione sono «tecnicamente sbagliate». L’Antitrust Ue sostiene che «il settore dei derivati non è globale e non sta convergendo ma questa loro tesi ignora la realtà dei mercati», hanno argomentato i due manager.
In ogni caso, per sapere come andrà a finire bisognerà aspettare ancora qualche settimana. La Commissione europea si pronuncerà sulla proposta di fusione entro il nove febbraio prossimo.
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