Negozi, Crediti, Bollette riviste le Liberalizzazioni

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ROMA — Da oggi l’atteso decreto sulle liberalizzazioni sarà  legge. Farmacie, taxi, professionisti, servizi pubblici locali, banche, assicurazioni, benzinai saranno coinvolti da nuove norme che ne dovrebbero aumentare la concorrenza a vantaggio dei consumatori e della crescita economica. Nel dettaglio sono ancora possibili cambiamenti con i benzinai che ieri hanno minacciato dieci giorni di sciopero e con le farmacie che promettono proteste clamorose se l’esecutivo non verrà  incontro alle loro richieste. Il Consiglio dei ministri convocato in mattinata approverà  anche un pacchetto di norme sulle semplificazioni e un altro decreto ad hoc riguarderà  le infrastrutture, le facilitazioni per le imprese di costruzione e il project financing. Connesso con questo decreto nel pre Consiglio si terrà  una riunione del Cipe per sbloccare una serie di opere. Palazzo Chigi affronterà  anche il tema della revisione del beauty contest per le frequenze televisive con il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera deciso ad abbandonare l’assegnazione gratuita. È atteso anche un provvedimento per accelerare i pagamenti (futuri) per i fornitori della pubblica amministrazione con maxi interessi trascorsi oltre 60 giorni. Ci sarà  anche il blocco degli appalti per le amministrazioni senza soldi. Come si vede il piatto è ricchissimo e il presidente del Consiglio Mario Monti ieri è andato al Quirinale per illustrare al capo dello Stato Giorgio Napolitano l’impianto del complesso intervento sulla concorrenza. Con possibili sorprese dell’ultima ora. Il sottosegretario Antonio Catricalà  ha ricevuto ieri molte delegazioni di partiti (la più agguerrita quella del Pdl) per cercare di modificare o addolcire il decreto. E qualcosa è successo già  nell’ultima versione: sono scomparse le norme sulle spiagge, le poste e la deregolamentazione dei saldi. Alleggeriti alcuni interventi sulle farmacie e sulle banche. Per queste ultime è caduto il divieto di vendere polizze assicurative abbinate ai contratti di mutuo o di finanziamento stipulati alla clientela.


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Un’assemblea densa di futuro

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Oltre 300 partecipanti da tutta Italia, decine di reti, associazioni e organizzazioni che si sono confrontate, in plenaria e nei gruppi di lavoro, per un’intera giornata. L’assemblea del 2 febbraio scorso, promossa dal Comitato per una nuova finanza pubblica, ha sicuramente segnato una tappa importante nel percorso dei movimenti per un’altra uscita dalla crisi.

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