Ministri, imprenditori, potenti La rete del golden boy di Monza

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Massimo Ponzoni, uomo di relazioni e conoscenze. Al centro di una fittissima rete di rapporti. E con degli sponsor molto potenti. Che lo portano all’età  di 28 anni a compiere un salto triplo: da consigliere comunale a Desio a membro dell’assemblea del Pirellone.
Di Formigoni abbiamo detto. Dell’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ancora no. Alla vigilia delle regionali del 2010, quando il caso Ponzoni era già  scoppiato, i vertici milanesi e lombardi del Pdl si riunirono ad Arcore davanti al capo supremo Silvio Berlusconi. Una sola domanda: è opportuno ricandidare Ponzoni alle regionali? In «due» si fanno in quattro per Ponzoni. Formigoni e l’ex coordinatrice regionale del Pdl, Gelmini. Alla fine, Ponzoni viene messo in lista nonostante l’opposizione di altri politici presenti alla riunione. Basta andare su Facebook per rivedersi i filmati delle serate elettorali con la Gelmini che esorta Ponzoni a battere ogni record di voto.
Si parla di ex ministri. E allora alla lista bisogna aggiungere il nome di Paolo Romani, anche lui ex coordinatore del Pdl lombardo, poi assessore all’Urbanistica a Monza e infine ministro dello Sviluppo economico. Un rapporto difficilissimo con Ponzoni. Mediato sempre da altre persone e condito da giudizi non proprio lusinghieri sul giovane politico. Anche se questo non impedisce, come si legge nelle carte dell’ordinanza d’arresto dell’ex assessore regionale, che il figlio di Romani riceva una consulenza di decine di migliaia di euro da una società  a cui la Regione e la fondazione Irealp avevano affidato l’evento «Valtellina 2007». Le pressioni sarebbero arrivate dallo stesso Ponzoni. Captatio benevolentiae o percorso obbligato? 
Va un po’ così la carriera di Ponzoni. Rapporti saldi, saldissimi su quel crinale scosceso tra politica e affari, che si infrangono quando il gioco si fa duro. Nella rete di conoscenze e di sponsor di Ponzoni c’è un pezzo grosso del Pdl, risponde al nome di Giancarlo Abelli, ex vicecoordinatore nazionale del partito. Tanto che la moglie del potente signore di Pavia entra in società  con Ponzoni. Politica e business. Insieme a lei, e qui si dipana un altro sentiero delle amicizie del golden boy lombardo, si ritrovano altri big del Pdl. Nella società  Pellicano, specializzata in affari immobiliari, siedono, oltre a Rosanna Gariboldi, l’ex assessore regionale ai Trasporti, Giorgio Pozzi, e l’attuale assessore alla Cultura, Massimo Buscemi, sposato con la figlia dall’imprenditore Piero Daccò in carcere per la vicenda del San Raffaele. Una rete impressionante di rimandi e di conoscenze. Finisce male. Malissimo. Gli altri soci restituiscono le quote a Ponzoni. Ci sono accuse reciproche e a luglio 2010 l’ex assessore riceve un avviso di garanzia per il fallimento della immobiliare Pellicano. L’ipotesi dei giudici è bancarotta fraudolenta. Abelli e Ponzoni non si parlano più.
E se si vuole andare a dipanare i fili delle amicizie incrociate, degli appoggi e delle rotture ce n’è un’altra. Quella tra Ponzoni e Pietrogino Pezzano, l’ex direttore generale di Asl 1, fotografato con un boss della ‘ndrangheta e poi dimissionario. I due litigano. È il 2010. Ponzoni nel 2005 aveva preso 19 mila preferenze. Nel 2010 scende a 11 mila.


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