Medici, operazione trasparenza di Obama

by Editore | 18 Gennaio 2012 9:11

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new york – Pugno duro contro i conflitti d’interessi della classe medica: il paziente deve sapere tutto sui legami dei dottori con Big Pharma. Barack Obama lancia un nuovo tassello della sua riforma sanitaria, e non uno dei minori. Sarà  obbligatoria la massima trasparenza sugli omaggi di ogni tipo, che l’industria farmaceutica fa ai medici. Pagamenti per ricerca, consulenze, inviti a conferenze, viaggi e congressi. Tutto dovrà  essere noto, perché il paziente sappia se il suo medico ha “altre motivazioni” quando prescrive questa o quella cura. È un tema su cui si battono da tempo diverse associazioni di consumatori. È stato provato infatti, anche grazie ad alcune inchieste del New York Times, che un quarto dei medici accettano regolarmente pagamenti da case farmaceutiche o produttori di apparecchi sanitari; raggiunge addirittura i due terzi la quota di dottori che ricevono compensi in natura come pranzi e cene. Le stesse inchieste hanno dimostrato che i medici così beneficiati spesso somministrano cure diverse, fanno scelte che si discostano da quelle dei colleghi che non ricevono gli stessi favori. Le conseguenze possono essere pericolose per la salute dei pazienti: «Prescrizioni di farmaci più rischiosi, terapie sperimentali».
Un caso grave fu sollevato a proposito della somministrazione di potenti farmaci anti-psicosi ai bambini. Ora almeno la vittima potenziale potrà  aprire gli occhi anzitempo. E, se necessario, cambiare dottore. Le autorità  federali infatti pubblicheranno su un apposito sito la lista dei medici con gli eventuali pagamenti o altri favori ricevuti. Troppo poco? In realtà  oggi la trasparenza è un’arma più efficace che in passato. Tra gli americani si diffonde l’abitudine di consultare appositi siti Internet dove i pazienti si comunicano giudizi sui medici; giornali e riviste pubblicano classifiche sulla qualità  degli specialisti. Se il consumatore ha imparato a confrontare online i prezzi delle auto prima di andare dal concessionario, a maggior ragione lo può fare prima di scegliersi il cardiologo, l’oncologo e il pediatra.
Le compagnie farmaceutiche dovranno rendere noti i pagamenti ai medici anche quando sono giustificati da missioni “nobili” come la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi medicinali. Gli omaggi in “natura” dovranno essere pubblicizzati a partire da una soglia molto bassa, 25 dollari: praticamente qualche croissant e caffè, o un pasto in un fast-food. A maggior ragione dovranno essere dichiarati i pagamenti per conferenze, o i viaggi-omaggio per assistere a congressi scientifici (spesso, guarda caso, ospitati in lussuosi “resort” con affaccio su spiagge tropicali). Le sanzioni colpiranno con severità  Big Pharma. Le società  farmaceutiche e produttrici di apparecchiature mediche saranno colpite con multe di 10.000 dollari per ogni singolo pagamento non dichiarato; 100.000 dollari quando l’omissione sia intenzionale. Il top management potrà  essere ritenuto personalmente responsabile, perché le dichiarazioni dovranno portare la firma degli amministratori delegati. L’annuncio dell’Amministrazione Obama è stato salutato con soddisfazione da Allan Coukell, un farmacologo impegnato nella protezione dei pazienti presso il Pew Charitable Trusts: «I malati hanno bisogno di sapere che stanno ricevendo la migliore cura possibile secondo i criteri medici, non sulla base di un interesse finanziario, ma troppo spesso non hanno il coraggio di fare domande esplicite al proprio dottore».

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