L’ULTIMISSIMA PROROGA
Prima c’è stata una normale proroga di sei mesi per consentire alle parti di trovare un nuovo accordo dopo lo stop imposto dall’allora ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Dopo, è arrivata la proroga “tecnica” di un paio di mesi per rimettere in carreggiata una trattativa che, in effetti, è deragliata dopo l’arrivo del nuovo governo Monti e l’intervento del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Ma l’ultimissima proroga dei patti di sindacato tra i francesi di Edf e le utility italiane guidate da A2a e Iren, che viene annunciata oggi, ha tutti i crismi per essere definita quella definitiva. Da qui al 15 febbraio, si consumeranno le ultime sette settimane di una convivenza mai riuscita industrialmente e avara di soddisfazioni finanziarie. Una costruzione che la spallata di Passera ha contribuito a smontare. Dopodiché gli italiani potranno dedicarsi al soglio della grande multi-utility da realizzare attorno a Edipower e i francesi alla trasformazione di Edison in una gas company con cui ovviare ai problemi crescenti nel nucleare transalpino. Poche settimane per dirsi addio, qualche anno per scoprire chi ha giocato con le carte vincenti.
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