La Digos a casa di Tiano A Cosenza film già  visto

by Editore | 27 Gennaio 2012 9:11

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E lanciare un segnale d’avvertimento al movimento calabrese. All’alba, su mandato della Procura di Torino, la Digos di Cosenza si è presentata a Rogliano, nella valle del Savuto, a casa di Giuseppe Tiano, segretario provinciale dei chimici della Cgil. Portato in Questura, e sbrigati gli adempimenti di rito, è stato rilasciato, non prima che gli fosse notificata una denuncia in stato di libertà . Per lui le accuse di «violenza e minacce a pubblico ufficiale» in occasione della manifestazione No Tav in Val Susa del 3 luglio. 
Accuse tanto pesanti quanto inverosimili. Specie per chi conosce Tiano, «prestigioso dirigente sindacale della Filctem e della Cgil calabrese- ha dichiarato Mario Sinopoli, segretario regionale Fiom – da sempre impegnato nelle grandi battaglie civili e sociali che in questi ultimi anni lo hanno visto protagonista in decine di iniziative di massa in Calabria e nel resto del Paese. Giuseppe, che aborrisce la violenza, ha sempre combattuto le sue battaglie a viso aperto e pacificamente, si è sempre battuto in difesa dei diritti dei lavoratori, degli immigrati, dei rom e per tutti quelli a cui veniva calpestata la dignità . Combatte ogni giorno per il lavoro, per la democrazia e la giustizia sociale, in una terra martoriata da ‘ndrangheta e mala-politica». 
Fa specie che il procuratore Caselli, di solito ben informato sui fatti di mafia, non sappia che Tiano è in prima linea contro ‘ndrangheta e malaffare. E il business del Tav, com’è noto, fa gola alla mafia calabrese. Ma tant’è. Coincidenza vuole che ieri in città , per lanciare la manifestazione dell’11 febbraio, ci fosse Maurizio Landini, segretario generale della Fiom. Che in un’affollata assemblea, alla ex stazione ferroviaria di piazza Matteotti, ha così commentato: «Solidarietà  a Tiano, dirigente della Cgil impegnato da sempre a difesa dei diritti e della legalità . È sbagliato criminalizzare un movimento di popolo che esprime un’altra idea di sviluppo del territorio e di uso delle risorse. Ora tocca alla politica e alla sinistra pronunciarsi, non coprendosi dietro i provvedimenti della magistratura. A cui chiediamo che chiarisca le responsabilità  di ognuno senza generalizzazioni». 
Tiano, presente in sala, si dice «fiducioso e sereno», rivendica la partecipazione «pacifica e democratica» ai cortei No Tav, ma ribadisce la preoccupazione per «il clima generale di compressione dei diritti e di agibilità  democratica. Quello che è accaduto oggi è un film che Cosenza conosce bene sin dai tempi della retata al Sud Ribelle». Per il quale il 23 febbraio prossimo si terrà  l’udienza in Cassazione. È previsto un presidio a Roma di fronte al Palazzaccio. «E io ci sarò, come sempre».

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