by Editore | 3 Gennaio 2012 7:40
Folgorato sulla via di Damasco durante le vacanze, Bilton si è accorto di avere raggiunto una soglia patologica quando si è trovato davanti alla spiaggia di Pacifica, vicino a San Francisco, senza riuscirle a godersela se non cliccando foto sul suo iPhone. La sua proposta di “astinenza” trova sostegni altolocati. Il docente di Oxford Viktor Mayer-Schoenberger nel suo saggio Delete (“Cancellate”) canta gli elogi dell’oblìo, una virtù dimenticata nell’èra digitale in cui conserviamo memoria di tutto. Dimenticare, spiega, è una funzione essenziale attraverso cui il nostro cervello seleziona ciò che conta davvero. Un altro neuroscienziato, Jonah Lehrer, nel suo prossimo libro Imagine spiega che la creatività ha bisogno di momenti di isolamento, sogno ad occhi aperti, ozio e perfino noia: solo così il cervello può avere degli scarti geniali, che invece sono preclusi se l’attenzione è continuamente catturata dall’ultimo messaggino, da una ricerca su Google, dal dialogo sociale su Facebook
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