by Editore | 28 Gennaio 2012 15:30
La bottega di Mario Nucera, il barbiere di Bussoleno, è stata riaperta dai colleghi e dagli artigiani No Tav dell’associazione Etinomia. «Non un solo giorno deve chiudere» hanno detto. Lui è in carcere, insieme a decine di militanti, ma il movimento «non lascia indietro nessuno». Il popolo valsusino nella fiaccolata di giovedì sera si è dato appuntamento proprio davanti alle vetrine del suo negozio. Un lungo serpentone che ha ricompattato movimentisti e istituzionali. Sandro Plano, il presidente della Comunità montana, in sintonia con Alberto Perino. Una sintonia che ha infastidito non poco il parlamentare del Pd Stefano Esposito, agguerrito Sì Tav, che da tempo chiede l’espulsione di Plano dal partito di Bersani.
Oggi pomeriggio, il movimento si ritroverà a Torino con un concentramento alle 14.30 in piazza Carlo Felice, davanti a Porta Nuova dove i lavoratori di Wagon Lits sono in presidio da giorni (un legame non casuale), per poi spostarsi in corteo fino a piazza Castello. L’iniziativa è in programma da tempo, doveva portare in città “le macerie” (alberi tagliati, bossoli di lacrimogeni, pezzi di filo spinato) del cantiere della Maddalena, lo farà , ma assumerà ovviamente – alla luce del blitz di giovedì mattina – un nuovo tono. «Non sarà più una carnevalata ma una protesta vera» ha precisato Perino. Si chiederà a gran voce la liberazione di tutti gli attivisti in carcere e si contesterà «un’operazione di polizia che vuole confinare il dissenso dietro le sbarre». La Valle non si ferma e non ci sta. E respinge divisioni tra buoni e cattivi, d’accordo con il coordinamento delle liste civiche che ha sottolineato: «Facendo riferimento alla nostra Costituzione respingiamo l’uso della violenza come strumento di risoluzione delle controversie ma rivendichiamo come giusto e a volte moralmente doveroso lo strumento della disobbedienza civile di fronte ad atti di profonda illegittimità ».
Ieri, i No Tav hanno continuato a ricevere solidarietà da tutta Italia, dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua agli studenti marchigiani. «Non si dovranno mettere in atto iniziative individuali» è stato l’appello degli organizzatori alla vigilia della manifestazione. La discesa a Torino sarà numerosa. «Mai come oggi è importante manifestare il proprio dissenso in maniera determinata e pacifica, a tutela non solo di una Valle, ma anche di tutti coloro che hanno in mente un’idea di sviluppo e di sistema trasportistico diverso, a cominciare dai lavoratori ex Wagon Lits per finire con i pendolari» ha sottolineato il neosegretario torinese del Prc Ezio Locatelli, che oggi sarà in piazza con Paolo Ferrero. «Mi auguro che la manifestazione No Tav si svolga in modo pacifico e senza alcuna forma di violenza e intolleranza» ha detto il sindaco Piero Fassino.
In serata, è arrivata una buona notizia: disposti gli arresti domiciliari per Guido Fissore, il consigliere comunale di Villar Focchiardo (Torino), riconosciuto come l’uomo che, tra la calca dei dimostranti durante gli scontri del 27 giugno alla Maddalena di Chiomonte, avrebbe con la sua stampella percosso due poliziotti in tenuta antisommossa. In realtà , nel video diffuso pubblicamente, più che «colpire» sembra infastidire con la punta della stampella gli agenti. Difeso dall’avvocato Gian Luca Vitale, nell’interrogatorio di garanzia ha negato di aver voluto compiere atti di violenza e ha parlato di un semplice e innocuo gesto di «disobbedienza civile». Restano in carcere in 23. Sono, invece, quattro, su un totale di 41, le misure cautelari del Tribunale di Torino non ancora eseguite
E mentre il Pd con Giorgio Merlo difende «la correttezza e la trasparenza» del Procuratore capo Gian Carlo Caselli, la Cub con Cosimo Scarinzi ne critica le dichiarazioni (aveva parlato di operazione diretta solo contro persone che hanno compiuto atti di violenza e non contro il movimento) ritenute «surreali».
Ieri, i sindaci della Comunità montana hanno, infine, approvato e inviato un ordine del giorno al presidente del consiglio Mario Monti. Le richieste sono: sospensione dei lavori nel sito della Maddalena, ritiro dell’articolo della legge di stabilità che ha trasformato il cantiere della Tav in aree di interesse strategico, ripresa del dialogo con gli amministratori della Valsusa e proposta di un incontro per affrontare finalmente la questione della Torino-Lione.
Solidarietà al movimento No Tav è arrivata ieri anche dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, anche perché «molti attivisti No Tav sono impegnati attivamente nella campagna contro la privatizzazione del servizio idrico e la mercificazione dell’acqua». «Conoscendo bene, anche sulla pelle di alcuni nostri attivisti, il rischio che corre chi va a toccare interessi economici molto forti, temiamo che l’ondata di arresti rappresenti un monito a tutte le vertenze aperte nel nostro paese e che sia una mossa per screditare tutto il movimento No Tav, e i movimenti in generale, mostrandoli agli occhi dell’opinione pubblica come un manipolo di violenti», scrive il Forum.
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