Il welfare lo fanno gli anziani: 70% tiene i nipoti, 71% aiuta i figli economicamente

by Sergio Segio | 26 Gennaio 2012 17:26

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ROMA – Nel contesto del rapporto Italia 2012, l’indagine campionaria svolta quest’anno dall’Eurispes sulla condizione degli anziani si è concentrata sulle relazioni sociali, gli interessi, le attività  e gli impegni, la loro apertura alla modernità  e l’autosufficienza. La maggioranza degli ultra 64enni vive con il coniuge (55,9%). Un considerevole 17,6% vive, oltre che con il coniuge, con almeno un figlio, mentre il 14,1% vive solo ed il 4% con uno o più figli. Rappresentano una minoranza gli anziani che vivono con altri parenti (3,5%); solo lo 0,4% divide la casa con un badante o un domestico.

Una visione positiva della terza età . La maggioranza (45,4%) considera la terza età  un’occasione per dedicarsi di più a se stessi e ai propri interessi, il 27,8% considera invece l’età  matura come una fase di declino, mentre per il 19,4% si tratta di un periodo in cui ci si può riposare. Sono soprattutto gli uomini che vedono questa fase della vita come un’occasione per coltivare i propri interessi personali (48,5% contro il 41,2% delle donne), mentre le donne la identificano con un momento nel quale è possibile concedersi un po’ di riposo (22,7% contro 16,9%). Nei soggetti con basso livello di istruzione è decisamente più frequente che in quello con livello alto, una visione più negativa e passiva della vecchiaia: ben il 43,6% di chi è privo di titolo o possessore di licenza elementare vede la terza età  come una fase di declino, percentuale che si abbassa all’innalzarsi del titolo di studio fino a raggiungere un contenuto 18,4% nei laureati.

Le paure legate all’età : malattie e perdita di autonomia. Le malattie rappresentano il principale timore associato alla condizione anziana (48,7%). Al secondo posto, indicata in un caso su 5 (21,9%), si trova la paura di non essere più autonomi. Segue la paura della solitudine (10,5%), di sentirsi inutile (7,5%), di trovarsi in difficoltà  economiche (6,1%).
Le donne in misura maggiore indicano come prima paura le malattie (51,5% contro 44,9%) e allo stesso tempo temono, più degli uomini, la solitudine negli anni della vecchiaia (15,3% contro 6,9%).

La metà  del campione incontra spesso i propri amici, il 38,6% qualche volta; il 43,6% vede spesso i parenti, il 41,9% qualche volta. Ben il 60,9% di chi ha nipoti sta spesso insieme a loro, il 20,1% qualche volta. Sempre nel tempo libero, le uniche attività  realmente diffuse risultano essere la lettura di quotidiani (il 43% lo fa spesso, il 32,5% qualche volta) e libri (il 27,6% spesso e il 35,1% qualche volta). Le altre attività  rimangono appannaggio di una minoranza: oltre un terzo fa attività  fisica spesso o qualche volta (36,1%: il 12,8% spesso ed il 23,3% qualche volta), quasi un terzo coltiva un hobby (il 9,7% spesso, il 21,6% qualche volta). Solo il 22% frequenta mostre o musei qualche volta o spesso, il 16,3% va al cinema, il 12,4% a teatro o concerti. Il 17,2% viaggia per svago qualche volta (13,7%) o spesso (3,5%), il 13,6% svolge attività  di volontariato, il 13,2% frequenta centri e luoghi di ritrovo per anziani.
Sono soprattutto le relazioni umane a riempire la vita della maggioranza degli anziani, anche se non manca una percentuale minoritaria, ma preoccupante, che riferisce di non vedere mai o quasi le persone care: il 13,2% non vede mai o solo raramente parenti, il 9,7% amici, il 10,6% i nipoti.
Le donne vanno meno spesso al cinema (il 54,6% mai, a fronte del 46,9% degli uomini), e sono nettamente più numerosi fra gli uomini coloro che leggono regolarmente i quotidiani (51,5% contro 31,6%) e svolgono attività  fisica (non ne svolge mai solo il 31% a fronte di un più sostenuto 40,8% delle femmine) e nel coltivare hobby (36,9% contro 49,5%). Le ultrasessantaquattrenni, invece, appaiono decisamente più attive sul piano delle relazioni familiari: è più elevata che fra i loro coetanei la percentuale di chi incontra spesso parenti (48,5% contro 40%) e nipoti (66,2% contro 57,1%). Gli uomini coltivano però maggiormente i rapporti sociali extrafamigliari: il 54,6% vede spesso gli amici, a fronte del 43,9% delle donne.

Anziani e rapporto con le nuove tecnologie. L’apparecchio tecnologico utilizzato più comunemente anche dagli ultrasessantaquattrenni è, come prevedibile, il cellulare: la maggioranza lo utilizza con regolarità  (il 27,2% tutti i giorni, il 26,3% spesso), solo il 6,6% non lo usa mai ed un 6,1% non sa usarlo. Seguono poi il computer ed Internet: circa la metà  utilizza questi due strumenti anche se con tempi di fruizione differenti (47,7% e 45,8%), mentre un’altra metà  ammette il proprio analfabetismo informatico (il 38,6% per il pc ed il 37,9% per Internet) oppure dichiara di non farne mai uso. I quotidiani online, ancora poco diffusi nella terza età , sono consultati tutti i giorni solo dal 5,3% ed ignorati dalla netta maggioranza degli intervistati (73,6%).  Ancor meno frequente risulta l’utilizzo di You Tube e del Social Network per eccellenza, Facebook: li consultano tutti i giorni rispettivamente l’1,8% ed il 4% degli intervistati (non li usa o non li sa usare rispettivamente l’81,9% ed il 77,5%).

Quando il welfare lo fanno gli anziani. Il compito di cui gli over64 si fanno carico con maggior frequenza per aiutare i figli è tenere i nipoti (68,5): il 10,3% lo fa sempre, il 33,2% spesso, il 25% qualche volta, un contenuto 21,2% mai (una buona parte dei quali, presumibilmente, non vive nella stessa città  dei figli, ed è quindi impossibilitata a farlo).
Il secondo tipo di sostegno ai figli è rappresentato dagli aiuti economici (71,3%), che il 9,6% del campione dà  addirittura sempre, il 29,8% spesso, il 31,9% qualche volta, il 25,5%, invece, mai.
Sono poi molti gli ultrasessantaquattrenni abituati a preparare da mangiare per i propri figli (11,7% sempre, 18,1%, 35,1% qualche volta) ed a portare i nipoti a scuola (4,9% sempre, 22,4% spesso, 24% qualche volta). Il 19,6% fa anche la spesa per i propri figli spesso o sempre e il 31,4% qualche volta, mentre sono meno numerosi quelli che fanno pulizie di casa per loro (il 71,3% non lo fa mai, il 10,1% spesso o sempre, il 14,9% qualche volta). Prevedibilmente, sono le donne dai 65 anni in su le più impegnate, rispetto agli uomini, nel sostegno del figli. Fatta eccezione per gli aiuti economici, che vengono un po’ più spesso dai padri (77,4% rispetto al 64%), le madri tengono più spesso i nipoti e li portano a scuola, ma soprattutto preparano da mangiare e, in alcuni casi, puliscono e riordinano la casa.
“Nel tentativo di esplorare il delicato tema della solitudine degli anziani – rileva l’Eurispes -, al campione è stato chiesto con chi ha trascorso le ultime feste natalizie. I risultati indicano che, almeno in questo particolare periodo dell’anno, la quasi totalità  degli intervistati è stata in compagnia. In linea con quanto rilevato precedentemente, che evidenziava una presenza assidua dei famigliari nella vita degli ultrasessantaquattrenni, il 91,1% è stato insieme alla propria famiglia. Solo l’1,6% ha trascorso il Natale con amici, mentre il 2,4% è stato da solo”.

Il grado di autonomia. Il 77,6%, dei over64 senza dover chiedere aiuto a nessuno, si reca dal medico, il 76,4% si reca in banca o alla posta, il 74,9% fa la spesa, il 74,7% prepara da mangiare, il 66,1% sbriga i lavori domestici.
Emerge anche una percentuale minoritaria, ma degna di attenzione, di chi denuncia un disagio, avrebbero cioè bisogno di aiuto per le necessità  di tutti i giorni, ma nessuno glielo offre. La quota più alta si registra rispetto all’incombenza della spesa (il 6,5% afferma di non avere l’aiuto che gli sarebbe necessario); seguono sbrigare i lavori domestici (4,5%), andare dal medico (3,7%), preparare da mangiare (2,9%), recarsi in banca/alla posta (2,4%). Contenute le quote di quanti si avvalgono dell’aiuto di un/una badante per le proprie necessità ; la percentuale sale al 12,7% solo nel caso delle faccende domestiche. Uno su 10, invece, può contare sul supporto di parenti e amici: l’11% per preparare da mangiare, il 10,6% per recarsi dal medico, il 9,7% per fare la spesa, il 9,8% per recarsi in banca o alla posta, il 9% per sbrigare i lavori domestici.

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