by Editore | 31 Gennaio 2012 8:25
Operazione Movida ha fatto lievitare, come per magia, gli incassi dei locali posti sotto controllo dagli 007 dell’Agenzia delle entrate del 44 per cento e, in alcuni casi, l’incremento è stato del 200 per cento. Una notte, quella tra sabato e domenica, che oltre al costo di multe e verbali per i gestori dei locali, pizzicati ad evadere il fisco, comporterà un aumento inaspettato di Iva, Irpef e Irap. Il metodo degli uomini di Befera è semplice quanto efficace. Piombano i ristoranti, pub, discoteche di Brera, zona Navigli, Piazza San Babila e Corso Como. Uno di loro di mette vicino alla cassa. A quel punto gli scontrini cominciano ad uscire dal registratore come un fiume in piena. A fine serata si confronta il numero di scontrini emesso sotto controllo, con quello della settimana precedente, senza il fiato sul collo degli uomini del Fisco. Risultato: il fatturato cresce magicamente. Ovvero: c’è forte evasione. Il risultato della «retata» fiscale è stato imponente. In 55 esercizi, per esempio, sono stati riscontrati il mancato aggiornamento dei registri dei corrispettivi (cioè degli scontrini) e incongruità con le dichiarazioni presentate ai fini degli studi di settore (per esempio, numero sottodimensionato dei beni strumentali comunicati: tavoli, sedie, grandi elettrodomestici). In 33 locali sono stati riscontrati 116 lavoratori in nero. «Sono soddisfatto di come l’operazione è stata condotta – ha dichiarato il regista dell’operazione, Carlo Palumbo, Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia – soprattutto perché ci sono stati rivolti apprezzamenti per la professionalità dei nostri funzionari da parte degli stessi titolari dei locali».
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