Il governo: fermeremo i blocchi camionista travolto e ucciso ad Asti
ROMA – Un manifestante morto ad Asti, alcuni feriti ai presidi, 11 denunce a Napoli e un arresto a Nola tra gli autotrasportatori. E poi stabilimenti fermi, carburante esaurito, supermercati vuoti, traffico ancora rallentato in alcuni snodi strategici della viabilità .
Il ministro dell’Interno che annuncia ordinanze urgenti dei prefetti per sciogliere i blocchi, i camionisti di Trasportounito che non mollano. Il racconto del secondo giorno di protesta dei bisonti della strada comincia presto, alle 5 di ieri mattina, sulla statale 10 nei pressi del casello avvolto dalla nebbia di Asti Ovest, dove erano parcheggiati decine di camion.
Era ancora buio quando Massimo Crepaldi, un autotrasportatore astigiano di 46 anni, è stato travolto da un tir Man Tgx guidato da una camionista tedesca di Schornodorf, Karin Jiutta Weckerle, 53 anni, fermata con l’accusa di omicidio colposo.
Sembra che la donna abbia provato a forzare il blocco per entrare in autostrada mentre Crepaldi le indicava a gesti un luogo dove parcheggiare, colpendo con i pugni la carrozzeria dell’autoarticolato. Mossa che potrebbe avere spaventato la camionista inducendola ad accelerare. In quel momento però, Crepaldi è stato agganciato, finendo sotto le ruote del camion. È morto sul colpo.
«È stato un incidente – ha detto al magistrato la Weckerle in lacrime- non ho visto quell’uomo che si muoveva a fianco del mio camion». L’alcol test è risultato negativo. Alcuni colleghi sostengono che avesse provato a forzare il blocco qualche chilometro prima, a Villanova, «rischiando di mettere sotto due persone».
Ma su Internet girano video che documentano le ben poco ortodosse “tecniche di convincimento” messe in atto dai manifestanti, per indurre i colleghi a fermarsi ai presidi.
La seconda giornata di sciopero selvaggio dei tir è proseguita, oltre che ai caselli autostradali, sull’asse Bruxelles-Roma. Prima il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha telefonato al ministro dell’Interno per attivarsi contro i blocchi.
Poi da Bruxelles è intervenuto il premier Mario Monti (che oggi incontrerà una delegazione della Regione Sicilia, guidata dal governatore Lombardo), al termine dell’Ecofin: «Il rispetto della legalità si può e si deve esigere». Con queste premesse alle 15 il ministro Annamaria Cancellieri si è presentato al Senato annunciando: «I prefetti potranno adottare apposite ordinanze urgenti per tutelare la sicurezza pubblica».
Provvedimento che era già stato preso a Roma qualche ora prima dal prefetto Giuseppe Pecoraro. Per primo ha deciso di vietare gli assembramenti degli automezzi in prossimità dei caselli in entrata nella capitale. A Napoli invece il prefetto ha imposto il ripristino del servizio di rifornimento dei distributori.
«Ma la nostra è una protesta regolare – ha ribadito in conferenza stampa Maurizio Longo, segretario dei 7 mila camionisti associati di Trasportounito – e andremo avanti fino a venerdì». Fino al tardo pomeriggio di ieri, le situazioni più critiche per il traffico venivano segnalate sulla A14 Bologna-Taranto, a Serravalle Scrivia, sulla tangenziale di Torino, intorno al mercato San Severinoa Salerno, sull’autostrada A30, nell’area portuale di Livorno, all’imbarco per la Sicilia.A Fidenza un manifestante è rimasto ferito. Nei pressi del mercato ortofrutticolo di Pagani è stato arrestato un uomo, responsabile di aver sparato un colpo di fucile all’alba contro un’autovettura di autotrasportatori. Si indaga anche per accertare la presenza della Mafia tra i manifestanti in Sicilia. Sospetti alimentati dalle parole del presidente di Conftrasporto Paolo Uggè: «Prima di iniziare il blocco in Sicilia – ha detto – ci è arrivata una lettera anonima che diceva: “In assenza di fatti concreti, non esiteremo ad avviare azioni armate contro i responsabili, ai loro collaboratori e ai loro familiari”».
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MERKEL NON HA FATTO I COMPITI
Fece scalpore una domanda rivolta agli economisti dalla regina Elisabetta d’Inghilterra: «Possibile che nessuno si era accorto della crisi che stava per arrivare?». Seguì un drammatico silenzio. Non drammatica, ma tragica è l’affermazione fatta ieri da Angela Merkel in conferenza stampa: «Dobbiamo nel giro di qualche anno rispondere alla domanda che ci fa il mondo: come si è profilata questa crisi e come vogliamo venirne fuori?». Keynes, che con le sue teorie da oltre 80 anni aiuta il capitalismo a non crollare, rimarrebbe di stucco di fronte alle parole pronunciate da una dei grandi della terra. Nel giro di alcuni anni – «nel lungo periodo – scriveva – saremo tutti morti». Quanto al perché della crisi – che esplode con la miccia della finanza, ma ha origini nei rapporti di produzione e di distribuzione del reddito – l’impressione è che Merkel ci «marci».